
La squadra con dirigenti, tifosi e il sindaco Gian Luca Zattini il giorno della presentazione al Villa Romiti
Alla ricerca dell’ultimo passo avanti per salire quel gradino finale che porta al Paradiso. Il Paradiso cestistico per Forlì si chiama serie A, una categoria dove la squadra è stata promossa per l’ultima volta nel 1995. Anche se il presidente Giancarlo Nicosanti alla presentazione della squadra ha detto che "l’obiettivo è qualificarsi per i playoff" (sei squadre accedono direttamente), lo sanno anche i sassi, che la squadra è stata costruita per centrare il bersaglio grosso.
E viene quasi rabbia a pensare che con la modifica alla nuova formula del campionato con la prima che verrà direttamente promossa dopo la stagione regolare, l’Unieuro abbia centrato questo simbolico ma significativo traguardo tre volte nelle ultime quattro stagioni: nel 2020/21 con Sandro Dell’Agnello e nelle ultime due stagioni con Antimo Martino riconfermatissimo.
Per affrontare la nuova stagione Forlì ha costruito la squadra più lunga e completa della sua storia con 10 giocatori di alto livello oltre a due giovani come la guardia Tommaso Pinza e l’ala Simone Errede del 2006. Rispetto al campionato passato i confermati sono stati quattro: la guardia-ala Daniele Cinciarini, classe 1983, 41 anni compiuti, uno che potrebbe aver fatto un patto col diavolo per la sua perfetta forma fisica e il suo rendimento ancora da giocatore importante, l’ala Luca Pollone che però quest’anno dovrà partire dalla panchina e potrebbe essere un sesto uomo di lusso. E i due lunghi: Davide Pascolo classe 1990 e Daniele Magro, 37 anni ma ancora in grado di essere importante sotto canestro.
Poi i sei nuovi. Il fiore all’occhiello della campagna acquisti forlivesi è stato l’ala Raphael Gaspardo, 31 anni, nei due campionati precedenti a Udine, ma reduce ancor prima da sette stagioni da protagonista in A fra Cremona, Pistoia, Reggio Emilia e Brindisi. Tiratore pericoloso – nelle ultime cinque stagioni in A ha chiuso con il 34% da tre – ha mezzi atletici clamorosi e potrà elettrizzare il pubblico del Palafiera con le sue schiacciate. Poi sono arrivati due playmaker, dalle caratteristiche opposte: l’esperto Riccardo Tavernelli, 33 anni, uomo d’ordine, passatore, intelligente, buon tiratore, negli ultimi tre anni a Tortona in A (ci è arrivato vincendo l’A2 nel 2021) e Matteo Parravicini, classe 2001, negli ultimi due anni a Nardò, ma che ha già vinto anche lui l’A2 nel 2022 a Scafati. Sono eccellenti tiratori da tre (‘Parra’ con il 37% nelle ultime due stagioni), più ragionatore Tavernelli, più istintivo Parravicini.
Poi c’è il lungo Angelo Del Chiaro, anche lui un 2001, da Pistoia dove ha conquistato la promozione in A1 nel 2023 (9.1 e 4.8 rimbalzi di media in quasi 22’). Una caratteristica, quella di aver fatto parte di gruppi vincenti, comune ai nuovi arrivati e ricercata in fase di mercato dalla coppia di mercato forlivese Martino-Pasquali.
Sono nuovi anche i due stranieri. Il primo è una sicurezza: la guardia-play Demonte Harper, 193 centimetri distribuiti su un fisico statuario, carattere da leader, già visto in Italia, prima a Brindisi, quindi Avellino e due stagioni orsono a Tortona. Harper proviene dalla prima serie nazionale francese, dove all’Elan Chalon in 23 gare ha chiuso con 12.3 punti di media in quasi 30’ di gioco con il 43.1% da 2 ed il 34.7% da 3: una sicurezza. Qualche dubbio in più invece lo desta per ora il secondo straniero, l’israeliano Shawn Dawson, 31 anni, ala-guardia di 1.97 che però in questo precampionato, a causa di una preparazione ritardata, non ha entusiasmato. Bisogna aspettarlo e dargli tempo, anche se la piazza già mugugna. Un roster importante costruito da una società che ha alzato il budget rispetto alla passata stagione e che come tutti i tifosi aspetta un regalo che a Forlì meriterebbero tutti.