Tirreno Adriatico 2023: Roglic vince anche la tappa di Osimo

Terza vittoria di fila per il corridore sloveno, leader della classifica generale, che trionfa nel tratto dei ‘muri osimani’ e mette le mani sulla Corsa dei due mari, che ha già portato a casa nel 2019

Osimo, 11 marzo 2023 - La Osimo Stazione-Osimo di 193 km è stata l'ultima chance per chi voleva provare a ribaltare la classifica generale della Tirreno-Adriatico. Con un arrivo che è una sorta di fotocopia di quello di ieri, è ancora una volta Primoz Roglic (Jumbo) ad aspettare gli ultimi 100 metri per regolare in volata, in salita, i pochissimi avversari rimasti. Con tre vittorie consecutive, dunque, dopo Tortoreto e Sassotetto, Roglic parifica il risultato fatto da Moreno Argentin nel 1992 e da Oscar Freire nel 2005.

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Roglic sta così vincendo la Tirreno Adriatico con gli abbuoni delle volate di tappa, stando attento ma coperto in ogni azione e facendo lavorare la squadra, toccando a lui solo la stoccata finale decisiva. Oggi, con un immenso Van Aert.

Minimo sforzo massimo risultato, parrebbe essere il disegno di Roglic per portarsi a casa questo tridente di Nettuno che sarà consegnato domani, dopo il risultato della tappa di San Benedetto del Tronto. Tutto potrebbe ancora succedere perché i primi 80 km sono di saliscendi per poi lanciarsi in una seconda parte piatta che strizza l’occhio ai velocisti ma la classifica generale è ancora molto corta, con Roglic a soli 18” su Almeida e 23” su Geoghegan.

Tappa dei muri marchigiani, con 3000 metri di dislivello, senza un metro di riposo, affrontata dai corridori con cautela. Sono serviti una trentina di km per far andare via una fuga di 11 uomini che ha raggiunto un tempo massimo attorno ai 3’ sempre tenuta d’occhio dal gruppo. La sortita finisce dopo 120 km, quanto al traguardo ne mancano poco più di una trentina e i big iniziano a dare ordini ai loro gregari di aumentare il ritmo e mettere in fila tutti. A 23 km dalla fine ci provano in 4 con Vlasov migliore in classifica, mantenendo sempre una ventina di secondi di vantaggio, ripresi a 5 km dalla fine.

E’ qui che Landa fa il forcing e finalmente la corsa si sveglia, Roglic continua a rimanere sulle ruote, coperto e dà la stoccata sul traguardo lasciandosi alle spalle Geoghegan e Almeida. Al sesto posto, il migliore degli italiani, Giulio Ciccone a 3”. La cronaca. La giornata è iniziata alle 10 nella zona del parcheggio delle poste dove tanti appassionati si sono dati appuntamento per vedere la sfilata dei campioni al foglio firma. Presenti, tanti bambini in bici ed è anche stata organizzato una gincana per l’avvicinamento al ciclismo. Bello il momento in cui i bambini di una scuola hanno recitato delle loro frasi sul ciclismo e sulla bici, sul palco della presentazione.

A prendere il via sono in 161 corridori, con in testa le maglie da leader tra cui Primoz Roglic (Jumbo Visma) che guida la classifica generale con 4'' su Lennard Kamna (Bora Hansgrohe), 12'' su Joao Almeida (Uae). Tra scatti e controscatti subito dopo il via, ecco che il gruppo lascia andare un drappello di uomini formato da Filippo Magli (Green Project Bardiani Csf Faizanè), Krists Neilands (Israel Premier Tech), Sven Erik Bystrom (Intermarché Circus Wanty), Quinn Simmons (Trek Segafredo), Nikias Arndt (Bahrain Victorious), Alexander Konychev e Valerio Conti (Corratec), Mathieu Van der Poel e Robert Stannard (Alpecin).

Nella salita verso Recanati Magli e Konychev rinunciano all'azione e si fanno riprendere e poco dopo, anche il resto del drappello viene riassorbito. A conquistare il Gran premio della montagna a Santa Maria del Monte è Valentin Ferron, della TotalEnergies mentre la situazione, andando verso Macerata, cambia nuovamente.

Dopo 36 km di corsa, infatti, prendono il largo in 11 e al gruppo pare stavolta andare bene: Krists Neilands (Israel Premier Tech), Casper Pedersen (Quick Step), Davide Bais (Eolo Kometa), Nikias Arndt (Bahrain Victorious), Valentin Ferron (TotalEnergies), Clement Russo (Arkea Samsic), Gianni Vermeersch (Alpecin), Quinn Simmons (Trek Segafredo), Alessandro De Marchi (Jayco AlUla), Georg Zimmermann e Mike Teunissen (Intermarché Circus Wanty). La fuga si stabilizza sui 2’ e mezzo e lì rimane fino al primo passaggio a Osimo quando il cronometro conta 3'12'' e il Gpm lo conquista Davide Bais che punta alla classifica scalatori.

Piano piano il gruppo di testa perde vantaggio ma anche unità e sul secondo passaggio a Osimo sono in 9, conquistato da De Marchi. Scollinano dopo aver perso Bais, con 1'09'' su Santiago Buitrago (Bahrain Victorious) e 1'37'' sul gruppo. Barhain che ha scelto di fermare Arndt per aiutare Buitrago nel rientro in testa.

Ci riuscirà qualche km dopo a 49 km dal traguardo, si riforma il gruppo di 11 con il gruppo a soli 47”. Buitrago che però qualche km dopo si riappanna e per Arndt è nuovamente tutto da rifare, prendendo il compagno cerando di ripotarlo sulla testa.

Nota di colore, la multa ad Alaphilippe per un piccolo e innocente spogliarello: per togliersi la maglia intima sotto a quella da corsa, si è tolto per un attimo anche il casco, contravvenendo alle regole, beccato dall’occhio attento della giuria.

Tornando alla corsa, a 39 km dalla fine, il gruppo torna compatto dopo 120 km, con in testa già i big, in una giornata tutta salite. E’ un’accelerata di Van Aert, compagno di Roglic, che in vista di Osimo sbriciola il gruppo a 37 km dall’arrivo, alzando il ritmo e mettendo in fila i sopravvissuti. Il gpm di Osimo al 159 km è dunque di Van Aert che continua a guidare la corsa.

Si decide tutto sugli ultimi muri. Sulla prima delle 4 strappate, quella di Offagna, attaccano dunque in quattro, Guillaume Martin (Cofidis), Aleksandr Vlasov (Bora Hansgrohe), Alex Aranburu e Carlos Verona (Movistar) che a 23 km dal traguardo viaggiano con una ventina di secondi di vantaggio costante.

Avventura che finisce a 5 km dall’arrivo con Almeida, terzo nella generale, a tirare per riprenderli. Proprio come ieri, sono gli ultimissimi km a far vedere finalmente un po’ di azioni. Landa rilancia sul muro dei 4.5 e insiste, seguito da Roglic che si limita a controllare, Almeida che cerca di guadagnare su Kemna, Ciccone e i migliori.

A 1.6 km è Michael Woods a scattare in vista dell’ultimo muro e ancora Almeida a cercare di chiudere portandosi però in carrozza anche Roglic che continua a non mettere il naso fuori in un gruppetto di 8 corridori. Roglic rimane in testa ma lascia passare Mas così da poter sfruttare la sua azione e con Geoghegan alle spalle. Ai 100 metri parte la volata tra i tre e senza troppa difficoltà Roglic si va a prendere il traguardo di Osimo.

L’ordine d’arrivo

1 - Primoz Roglic (Jumbo-Visma) - 193 km in 4h49'17" alla media di 40.030 km/h 2 - Tao Geoghegan Hart (Ineos Grenadiers) s.t. 3 - João Pedro Gonçalves Almeida (UAE Team Emirates) s.t. 4 – Enric Mas Nicolau (Movistar) 5 – Mikel Landa Meana (Bahrain Victorious) 6 – Giulio Ciccone (Trek – Segafredo) a 3” 7 – Hugh John Carthy (Ef Education) a 9” 8 – Michael Woods (Israel-Premier Tech) a 9” 9 – Thomas Pidcock (Ineos Grenadiers) a 20” 10 – Wout Van Aert (Jumbo-Visma) a 20”  

Classifica generale

1 - Primoz Roglic (Jumbo-Visma) 2 - João Pedro Gonçalves Almeida (UAE Team Emirates) a 18" 3 - Tao Geoghegan Hart (Ineos Grenadiers) a 23"  

Le maglie

Maglia Azzurra, leader della Classifica Generale, sponsorizzata ENIT - Agenzia Nazionale del Turismo - Primoz Roglic (Jumbo-Visma) Maglia Ciclamino, leader della Classifica a Punti, sponsorizzata madeinitaly.gov.it - Primoz Roglic (Jumbo-Visma), indossata da Jasper Philipsen (Alpecin-Deceuninck) Maglia Verde, leader del Gran Premio della Montagna, sponsorizzata Trenitalia - Primoz Roglic (Jumbo-Visma), indossata da Davide Bais (Eolo-Kometa Cycling Team) Maglia Bianca, leader della Classifica dei Giovani, nati dopo il 01/01/1998, sponsorizzata Crédit Agricole - João Pedro Gonçalves Almeida (UAE Team Emirates)  

Le parole del vincitore

“E' stata una giornata dura ma il team è stato superlativo – ha detto Roglic - E' pazzesco aver vinto tre tappe. E' stata una tappa insidiosa fino alla fine, c'erano tanti corridori vicini a me in classifica generale. Manca una tappa, l'esperienza mi insegna che le corse finiscono solo quando si taglia il traguardo dell'ultima".