Pesca Nord Adriatico, l'appello al Governo: "Crisi drammatica, servono interventi urgenti"

I pescatori del distretto hanno inviato a Roma una richiesta di aiuto, con il sostegno delle regioni Veneto, Emilia Romagna e Friuli Venezia Giulia

Venezia, 31 maggio 2022 – Pescherecci in difficoltà, il Distretto di Pesca del Nord Adriatico chiede aiuto al Governo per fare fronte al caro gasolio che sta mettendo in ginocchio le imprese di Veneto, Emilia Romagna e Friuli Venezia Giulia. “Chiediamo un intervento urgente per l'accoglimento delle proposte nella convinzione che la celerità dei tempi di risposta e l'individuazione di procedure snelle, veloci ed efficaci costituiscano elementi essenziali per contribuire alla risoluzione delle gravi criticità che interessano il settore”, si legge nella lettera inviata al Ministero delle Politiche Agricole e al sottosegretario per il comparto pesca, chiedendo di accogliere subito le richieste dei pescatori per scongiurare una drammatica crisi del settore

Una protesta dei pescatori
Una protesta dei pescatori

Le richieste dei pescatori

Nel documento si chiede il rapido utilizzo del credito di imposta e la proroga del contributo anche al secondo trimestre 2022, l'attivazione della Cassa Integrazione Salariale Operai Agricoli, la richiesta all'Unione Europea di risorse finanziarie aggiuntive e di concedere una compensazione finanziaria agli operatori del settore.

E ancora: si chiede un emendamento nella proposta di regolamento adottata dalla Commissione europea per consentire l'attivazione del fermo pesca anche come misura a sostegno della perdita di redditività dovuta alla crisi Ucraina. Attivazione di procedure semplificate di accesso al credito, sospensioni dei vecchi mutui e garanzie sui nuovi, velocizzazione dei pagamenti arretrarti per i fermi delle attività e attivazione di interventi straordinari per lenire gli effetti della perdita di redditività dovuta a mucillagini e meduse.

Il sostegno delle regioni

Dopo la firma, la scorsa settimana, di un documento di appoggio alle richieste dei pescatori marittimi contro il caro gasolio, le tre regioni rimangono al fianco del Distretto del Nord Adriatico. “Oggi le imprese della pesca marittima stanno lavorando all'interno di uno scenario diventato ormai insostenibile” rileva l'assessore alla Pesca della Regione Veneto, Cristiano Corazzari. “Il settore ittico versa in una situazione di difficoltà, dovuta ai recenti rincari del carburante sotto l'effetto speculativo della guerra in Ucraina – spiega l'assessore alla Pesca dell'Emilia Romagna, Alessio Mammi –. Stiamo lavorando perché le imprese del comparto siano messe nella condizione di poter contare su un giusto reddito e sulla tutela dei posti di lavoro”.

Per l'assessorato del Friuli Venezia Giulia, “la sopravvivenza del comparto passa attraverso una pronta risposta che consenta alle imprese di superare la contingenza, in prospettiva però diventa ineludibile una profonda valutazione sull'intero sistema normativo che vede oggi un gravame insostenibile nei confronti delle imprese portandole di fatto a non poter più svolgere la propria attività in favore di politiche che non traguardano a un reale equilibrio sostenibile”.