REDAZIONE VENETO

Luca Zaia, boom di firme per il quarto mandato: “Anche questa è democrazia”

Le tensioni con Fratelli d’Italia forse verso la fine: Lombardia e Friuli ai Meloniani, Veneto alla Lega. Salvini: “Il nostro un modello di buongoverno, lo dimostrano i migliaia di cittadini che si sono mobilitati”

Luca Zaia e i gazebo organizzati dalla Lega per chiedere la ricandidatura (Instagram)

Luca Zaia e i gazebo organizzati dalla Lega per chiedere la ricandidatura (Instagram)

Venezia, 27 gennaio 2025 – È indubbia l’elezione regionale più incandescente del 2025: quella del Veneto. Zaia sì o Zaia no? L’interrogativo sta spaccando il centrodestra ormai da diverse settimane, con il presidente uscente che si è detto pronto a correre da solo, la Lega che continua a pretendere la poltrona più ambita di palazzo Balbi e Fratelli d’Italia che chiede la presidenza di una regione ‘di peso’. 

Per Zaia sarebbe il terzo mandato consecutivo (il quarto, considerando il ‘mandato zero’ antecedente all’emanazione della norma che limita le rielezioni); un’ipotesi che il governo vorrebbe scongiurare anche per evitare uno ‘scomodo’ De Luca-tris in Campania. Da un paio di giorni è cominciata una raccolta firme promossa da Matteo Salvini per chiedere la ricandidatura del governatore veneto. Ieri si parlava già di 12 mila firmatari. “Io non ho promosso questa raccolta di firme e ringrazio per questa attestazione di stima – ha commentato Zaia – Si tratta di una chiamata di popolo: non sto portando avanti battaglie personali, quello che dovevo dire l'ho detto”. “Anche questa è democrazia”, ha aggiunto.

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Luca Zaia e i gazebo organizzati dalla Lega per chiedere la ricandidatura (Instagram)

“Il Veneto è un modello di buon governo – ha sottolineato Salvini – riconosciuto anche al’estero, cambiarlo sarebbe illogico e pericoloso. Luca Zaia è un eccellente governatore, altamente apprezzato dai cittadini, come dimostrato da migliaia di cittadini che nel week end si sono mobilitati a sostegno del buon governo regionale della Lega”. Nonostante le tensioni, il leader della Lega non ha dubbi sulla tenuta della maggioranza: “Stiamo lavorando bene e andremo avanti fino alla scadenza naturale della legislatura. Con gli alleati, a partire da Giorgia (Meloni, ndr) e Antonio (Tajani, ndr), c'è anche un rapporto personale che facilita la soluzione ai problemi – ha spiegato in un’intervista ad Affari Italiani – Per quel che mi riguarda, nei prossimi mesi dovremo raccogliere i frutti di quanto abbiamo seminato: penso alle Olimpiadi Milano-Cortina, ai primi lavori del ponte sullo Stretto, ai benefici effetti di codice della strada, codice degli appalti, salva casa”.

E ora c’è chi vede una pace all’orizzonte: Fratelli d’Italia – che lamenta di governare poche regioni rispetto al suo ‘peso’ nel centrodestra – potrebbe lasciare il Veneto alla Lega per puntare sulla Lombardia o sul Friuli-Venezia Giulia, che però voteranno nel 2028, addirittura dopo le politiche. Che Zaia sia destinato quindi alla ricandidatura? Resta lo scoglio dello sdoganamento del terzo mandato.