Decreto Venezia, senatrice Vanin: "Troppo costoso l'approdo di Marghera".

“I ministeri verifichino i costi reali degli interventi”, stimati tra i 150 e i 200mila euro. Orietta Vanin (M5S) annuncia un'interrogazione per chiedere conto ai ministri delle Infrastrutture e della Transizione ecologica

Le grandi navi al Lido di Venezia

Le grandi navi al Lido di Venezia

Venezia, 13 maggio 2021 – Serviranno tra i 150 e i 200mila euro per la costruzione dell'approdo temporaneo a Porto Marghera, un progetto pensato per le Grandi navi da crociera, approvato ieri all'interno del Decreto Venezia. Troppi, secondo la senatrice veneta Orietta Vanin (M5s), per una soluzione che dovrebbe essere provvisoria. “I ministeri verifichino i costi reali degli interventi”, chiede la senatrice.

Scavi costosi

Il costo, ritenuto "esorbitante", si deve al fatto che per la costruzione della banchina d'attracco è necessario "l'arretramento di una superficie complessiva di 39mila metri quadri – spiega Orietta Vanini - e la distruzione del marginamento della banchina esistente, con lo scavo per un pari volume in profondità di 11,5 metri, con sedimenti di circa 700mila tonnellate inquinati".

Una criticità: lo smaltimento degli inquinanti

"L'unica discarica in Veneto è a Zevio e il costo per il conferimento dei sedimenti è altissimo", sostiene Orietta Vanin, che annuncia un'interrogazione parlamentare per chiedere ai ministri delle Infrastrutture e della Transizione ecologica di effettuare una verifica dei costi reali degli interventi.

La tempistica

Dopo l'approvazione alla Camera del decreto, già licenziato dal Senato a fine aprile, ci sono ora due mesi di tempo per l'indizione di un concorso di idee finalizzato alla progettazione di un terminal off-shore per grandi navida crociera e navi commerciali transoceaniche.

Nel frattempo "è urgentissimo individuare una soluzione transitoria", prevedendo quindi l'approdo a Marghera. E per farlo "servono tempi certi perché dal 5 giugno le Grandi navi riprenderanno a transitare in bacino San Marco”, ha detto in aula il deputato veneziano Nicola Pellicani (Pd).