
Maria si esibiva molto spesso con la sua fisarmonica in piazzetta Molari (foto di Carlo Clari): viveva da oltre vent’anni a Santarcangelo
Rimini, 8 maggio 2024 – Maria ora "canta lassù, in paradiso". Maria, come tutti la chiamavano a Santarcangelo (foto) e nelle altre piazze dove si esibiva con l’inseparabile fisarmonica, non c’è più. La donna era morta da ore quando l’altra notte il compagno, svegliatosi all’improvviso, ha fatto la macabra scoperta. È stato lui a dare l’allarme: quando i sanitari del 118 sono arrivati sul posto per lei non c’era più nulla da fare. A stroncare Maria nella notte tra lunedì e ieri è stata l’infezione a una gamba. La donna si era procurata quella ferita dopo un incidente, avvenuto un paio di mesi fa.
Dopo le prime cure in pronto soccorso, Maria avrebbe rifiutato di tornare in ospedale per curare l’infesione. Nessun dubbio sulle cause della morte, secondo il medico legale intervenuto ieri insieme ai carabinieri: a uccidere Maria è stata proprio una setticemia.
La donna abitava a Santarcangelo in via Ceccarino (vicino al campo dei Mutoid) in una roulotte parcheggiata nel giardino di una casa diroccata, di proprietà del compagno. I carabinieri hanno trovato un ambiente fatiscenti, con cianfrusaglie e rifiuti disseminati ovunque e scarse condizioni igienico-sanitarie. Una situazione border line. E in fondo anche la vita di Maria, di cui non si sanno ancora né il nome completo né l’età (non aveva documenti, sono in corso degli accertamenti), purtroppo era stata così. Una vita ai margini. Originaria del sud, aveva più di 60 anni e viveva a Santarcangelo da oltre 20. Era facile incontrarla qui mentre cantava e suonava la fisarmonica in piazzetta Molari. Ma si è esibita tante volte anche a Rimini e in altre zone.
La situazione di Maria e del suo compagno "era nota e ed era seguita da tempo dai servizi sociali – spiega il Comune di Santarcangelo in una nota – La scelta di vivere in una roulotte nel terreno di proprietà del compagno era riconducibile a una complessa situazione familiare, che aveva reso inaccessibile all’uomo la sua stessa casa". Una coppia ai margini, ma a cui l’aiuto non è mai mancato.
"Maria e il compagno sono stati aiutati con contributi per pagare le utenze, con i buoni spesa e i pacchi alimentari, e hanno ricevuto anche il reddito di cittadinanza e l’assegno di inclusione". Ma non era solo il Comune ad aiutare Maria: lei e il compagno "hanno sempre potuto contare sulla solidarietà di tanti santarcangiolesi". Da Forza Italia parte la polemica: "Perché il Comune non ha fatto ricoverare Maria, viste le condizioni di salute? Come mai, in tutti questi anni, non ha mai trovata una casa per la donna?".