L'autovelox e le foto proibite: supermulta al Comune

Rovigo, automobilista si era rivolto al garante

Autovelox (Attalmi)

Autovelox (Attalmi)

Rovigo, 15 giugno 2016 -  Autovelox, telecamere, varchi elettronici: non sono solo le spesso salate multe a spaventare gli automobilisti. Per anni gli obiettivi dei dispositivi elettronici sparsi per le strade sono stati l’incubo di mariti e mogli traditrici, persino più temuti delle macchine fotografiche dei paparazzi. Alla famigerata busta verde fino a pochi anni fa si sono accompagnati scatti proibiti, una lettera scarlatta con tanto di verbale e multa da pagare. Come dire, il danno oltre la beffa. Poi, grazie al Codice sulla privacy del 2003 e alle successive norme, è stato messo un freno alla diffusione di queste immagini.

NE SA qualcosa il Comune di Adria, in provincia di Rovigo, chiamato in causa da un automobilista per non aver rispettato le regole in materia di privacy e che proprio per questo dovrà pagare 4mila euro di sanzione amministrativa. I fatti riguardano il 2012, ma la questione è andata avanti per anni, fino all’ingiunzione recapitata a gennaio dal Garante della privacy al Comune adriese. Un automobilista polesano, assieme a una multa per eccesso di velocità, aveva infatti ricevuto le fotografie scattate dall’autovelox, che ritraevano, oltre alla sua auto, anche altre persone.

Due gli errori commessi dall’amministrazione comunale. Il primo riguarda proprio la presenza di persone estranee nella foto scattata dall’autovelox: il Codice della privacy vieta nel modo più assoluto di riportare immagini di persone non coinvolte nelle fotografie a corredo di verbali di violazioni del codice della strada. Con grande sollievo di mariti, mogli o consorti non particolarmente fedeli. Essere collocati in un dato posto ad una certa ora, per qualcuno potrebbe rappresentare un problema, soprattutto se la prova fotografica finisse nelle mani sbagliate. In questo caso, quelle di un estraneo.

NON SOLO, e qui scatta il secondo errore del Comune ‘spione’: da un paio di anni, le stesse fotografie scattate da autovelox o impianti di sorveglianza, non possono essere più inviate a casa dell’automobilista multato, ma possono essere visionate solo su richiesta del diretto interessato, con tanto di numero di verbale e richiesta scritta fatta al comando di polizia locale (o, nei Comuni più tecnologici, attraverso un portale web dedicato). Insomma, una doppia ‘svista’ fatta dal comando di polizia locale di Adria, che però potrebbe costare cara al Comune, per la precisione 4mila euro di sanzione. La giunta, guidata dal sindaco Massimo Barbujani, ha presentato appello così ora la questione si sposterà in un’aula di tribunale. Intanto, però, la ‘vendetta dell’automobilista’ si è compiuta.