FRANCESCO PANDOLFI
Cronaca

Bici rimosse in stazione, Colombo difende la Municipale

L’assessore alla Mobilità: "Azione per garantire accessibilità a pedoni e disabili e non per fare cassa"

Le biciclette rimosse in stazione

Le biciclette rimosse in stazione

Bologna, 1 febbraio 2016 - Dopo le polemiche scatenate dalla rimozione delle biciclette in stazione, con conseguente multa di 89 euro per i proprietari (che scendono a 59 se si paga subito), l’assessore alla Mobilità Andrea Colombo difende l’operato dei vigili, spiegando che quanto fatto «rientra nell’attività effettuata dalla Polizia municipale esclusivamente per garantire l’accessibilità per i pedoni e per i disabili, sia in carrozzina che non vedenti, ostacolati e messi in pericolo da queste situazioni».

Per chi si sposta in bicicletta verso la stazione, inoltre, l’assessore specifica come ci siano già spazi preposti per il parcheggio, per un totale di 2.500 rastrelliere «nei cortili interni delle Ferrovie a est e a ovest e nella velostazione Dynamo al Pincio in via Indipendenza, che in base ai monitoraggi effettuati presentano sempre una certa quantità di stalli liberi e tra l’altro distano solo qualche decina di metri dai binari e sono raggiungibili in pochissimi minuti».

Sulla possibilità che la finalità della rimozione delle biciclette da parte del Comune fosse quella di fare cassa, Colombo taglia corto: «È giusto chiarire che l’entità delle multe è fissata a livello nazionale e non può essere modificata dalle amministrazioni locali – specifica l’assessore –. Il Comune di Bologna ha invece agito sulle tariffe di sua competenza, scegliendo di eliminare le spese giornaliere di custodia per le bici nella depositeria dei veicoli rimossi, proprio per tenere conto in modo proporzionato del valore del mezzo».

In ogni caso, per evitare ulteriori polemiche e di «accanirsi su un mezzo fondamentale per la mobilità sostenibile, siamo interessati a migliorare la comunicazione e per questo collaboreremo con le associazioni della Consulta comunale della bicicletta per informare il più possibile la comunità dei ciclisti bolognesi e pendolari – conclude Colombo –. C’è bisogno, insieme, da una parte di diffondere la consapevolezza che il divieto di sosta sui marciapiedi per le bici è vigente in automatico in base al codice della strada e dall’altra parte di far conoscere le numerose possibilità alternative di parcheggio regolare e comodo nelle rastrelliere disponibili dentro e intorno alla stazione».

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