Renzi al Paladozza: "I contestatori non ci fermeranno". Ma il rischio flop è il primo pensiero

Il premier sul palco: "Anche se vinciamo non saranno mai contenti" FOTO: va in scena la protesta / il palco, il pubblico, gli ospiti VIDEO: i contestatori in azione / i manifestanti gettano fango davanti alla polizia

Bonaccini e Renzi al Paladozza (Schicchi)

Bonaccini e Renzi al Paladozza (Schicchi)

Bologna, 21 novembre 2014 - Una prova di coraggio per superare la minaccia degli scontri fuori dal Paladozza e una di forza per sconfiggere lo spettro dell’astensionismo e respingere gli ultimi attacchi di Lega e Movimento 5 Stelle. La serata bolognese di Matteo Renzi e Stefano Bonaccini (FOTO), candidato del centrosinistra per viale Aldo Moro, ha ricompattato il Pd per l’ultimo sprint in vista del voto di domenica per la Regione (L'INTERVENTO DI RENZI SUL PALCO).

Il rischio dell’astensionismo è ancora ben presente, ma sia il premier sia Bonaccini decidono che è ora di superarlo. «Se vinciamo diranno che c’era poca affluenza – afferma il premier non appena salito sul palco del PalaDozza – non saranno mai contenti. Cerchiamo di essere contenti noi, andando domenica a votare per Stefano. «In questi giorni ho invitato tutti ad andere a votare, anche non per me – prende la palla al balzo Bonaccini –. Ma quello che ci interessa è vincere. Come diceva Matteo, ce ne faremo una ragione» se l’affluenza non sarà delle migliori e se ci saranno inevitabili critiche sull’alto astensionismo.

Portare quante più persone possibile alle urne, però, resta l’ultima cosa da fare per il Pd, perché le previsioni della vigilia sull’affluenza sono tutt’altro che buone. E Renzi lo sa. «Domenica c’è da andare a votare – scandisce il premier – non perché c’è da far vincere il governo o per fare più forte il Pd. Non andate a votare per Bonaccini, ma per voi, perché votando per lui votate per voi. E date l’occasione all’Emilia Romagna di tornare a essere leader in Italia e in Europa. Certo, c’è da far fatica. Prendete il telefonino, segnatevi dieci nomi lontani dalla politica e spiegate che votare per Bonaccini e il Pd significa fare un pezzo della storia di questa regione».

La serata bolognese, però, inizia sotto il peggiore dei cieli per il Pd, quello delle contestazioni in piazza Azzarita, delle tensioni tra antagonisti, centri sociali e forze dell’ordine e con l’assalto al circolo Passpartout (VIDEO). La reazione di Renzi e Bonaccini è ferma e vigorosa. «Devono sapere che non ci fanno paura, non ci intimidiscono – scandisce il candidato del centrosinistra –. Non credano che arretreremo, noi siamo quelli che vogliono la politica con la ‘P’ maiuscola e non credano che con la prevaricazione possano tenere lontano la gente». 

«Possono tirarci le uova, ci faremo le crepes, e i lacrimogeni, ci faremo le lampade», chiosa Renzi cercando di smorzare la tensione. Poi si fa più serio. «Possono impedire a qualcuno di noi di non partecipare, ma non ci possono fermare. Non ci fate paura, dalla nostra parte c’è l’Italia delle persone perbene».

 

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro