Andrea Zanchi
Cronaca

Il Cassero irrompe in Consiglio, scontro tra il Pd e le associazioni

Il presidente dell’Arcigay Branà: “Il problema si chiama Raffaella Santi Casali". Ma Critelli (Pd) interviene difendendo la dem: "Mi aspetto le scuse immediate" FOTO

Foto Schicchi

Foto Schicchi

Bologna, 25 marzo 2015 - Il Cassero irrompe in Consiglio comunale (FOTO) nel giorno della discussione sul contestato ordine del giorno presentato da cinque esponenti del Pd sull’assegnazione degli spazi alle associazioni e attacca frontalmente una delle firmatarie, la consigliera democratica Raffaella Santi Casali. Dopo aver letto un appello contro l’odg, firmato da varie associazioni cittadine, il presidente dell’Arcigay, Vincenzo Branà, ha criticato senza mezzi termini l’esponente democratica: “Il problema si chiama Raffaella Santi Casali, un’eletta del Pd che continua a lavorare di sponda con la destra di questa città e che ha ottenuto che nello Statuto della Città metropolitana fossero escluse le discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere. Non è un problema di fondi pubblici, qui si parla di omofobia”.

Da qui l’appello di Branà al Pd a risolvere la situazione, “dicendo chi sta dentro e chi sta fuori dal partito, secondo quali valori e quali obiettivi” e la richiesta al capogruppo ‘dem’ in Comune, Claudio Mazzanti, di “garantire” l’approvazione agli emendamenti all’odg che ne limitano gli effetti, e al segretario Pd, Francesco Critelli, di “chiarire l’identità di questa forza politica e i valori ai quali si ispira, perché se la lotta alle discriminazioni e l’inclusione non sono valori per i democratici, va detto una volta per tutte”. Gli esponenti del Cassero, circa una settantina, sono poi entrati nell’aula di Palazzo D’Accursio per assistere alla discussione sull’odg, senza però l’intenzione di interrompere i lavori del Consiglio.

I toni usati da Branà non sono però piaciuti al segretario del Pd, e consigliere comunale, Francesco Critelli. "Difendo in maniera totale la consigliera Santi Casali, e trovo che i toni usati dal Cassero siano inaccettabili. Non si possono offendere le persone e non si possono mettere alla pubblica accusa come è stato fatto - ha detto Critelli -. Da segretario del Pd non consento a nessuno di rivolgersi ad esponenti del mio partito con questi toni. Mi aspetto le scuse immediate del presidente del Cassero, è inaccettabile inaultare una consigliera comunale che esprime legittimamente il suo pensiero". Critelli ha poi invitato tutti "ad abbassare i toni" e rassicurato che "non c'è nessuna crociata contro il Cassero e l'Arcigay"e che il Pd "è impegnato da tempo a difesa dei diritti e delle diversità e a contrastare l'omofobia".

 

LA REPLICA DI SANTI CASALI

Un attacco sferrato "volgarmente e in modo intimidatorio". Raffaella Santi Casali definisce così le accuse lanciate nei suoi confronti da Vincenzo Branà. Santi Casali spiega di non voler querelare Branà, anche se dalle sue parole una certa tentazione traspare: "Non querelo, perché la Procura- afferma la consigliera, a margine del Consiglio- ha già tanto da fare". Intanto Santi Casali, prendendo la parola in aula, ringrazia chi le ha manifestato vicinanza e in particolare cita la solidarietà del segretario democratico Francesco Critelli, perché nella sua "vedo quella di tutto il Pd". E comunque, come consigliera comunale "non mi lascio processare da chicchessia", aggiunge Santi Casali: "Rappresento le centinaia di elettori che hanno scritto il mio nome sulla scheda" e, in caso di ricandidatura, "saranno loro e solo loro a giudicare il mio mandato, il mio operato, quanto e' costato e quanto ha reso". Una risposta, questa, alla richiesta di Branà di una rendicontazione sull'operato di Santi Casali e sulle risorse pubbliche spese per il suo incarico. "Mi sento davvero libera e in questa libertà trovo la forza di affrontare anche cose molto dolorose e faticose come quella di oggi", aggiunge la consigliera evocando i messaggi lanciati da don Ciotti: "Se ci facciamo afferrare dalle sue parole, non possiamo cadere nella trappola di quel meccanismo, a cui ognuno puo' dare il nome che crede, ma e' fatto di isolamento delle persone, allontanamento delle persone, intimidazioni, indicazione di bersagli, obiettivi e nemici". Detto questo, "non sono omofoba", chiarisce riprendendo la radice greca del termine perche' "non ho paura di niente e di nessuno e lo dico forte". 

Santi Casali spiega di provare "amarezza" e "disagio", perché "si è tentato di fare oggi, e non solo oggi, un ribaltamento logico" attraverso "un mezzuccio", qullo di "distogliere" l'attenzione dal tema posto dall'odg, pensato per "aiutare questa amministrazione in un percorso di trasparenza, giustizia ed equità". Si e' tentato un "penoso ribaltamento logico, per deviare verso l'attacco personale e l'intimidazione- ribadisce Santi Casali- un tema politico e amministrativo serio, ma io non ci casco". Del resto, si tratta di "applicare fino in fondo un regolamento che c'è gia'", aggiunge. "Di soldi ne abbiamo pochi e allora spendiamoli bene", continua la democratica, con questo esempio: "Ci sono stati bambini gravemente disabili a cui era stato tolto il trasporto con la motivazione che non c'erano i soldi, io delle domande me le sono fatte". E non c'entra nulla l'essere cattolica, manda a dire la consigliera: "Pretendo che la fede, i sentimenti e le convinzioni più profonde non siano usate in questo modo". Riaprendo i lavori del Consiglio dopo la pausa di meta' giornata, la presidente Simona Lembi ha riportato la "diffusa solidarietà" espressa a Santi Casali dalla Conferenza dei capigruppo. Solidarietà ribadita in aula da Pasquale Caviano (Cd), che aggiunge una "ferma condanna degli atti di violenza nei confronti di Santi Casali da poco postati su Facebook".

 

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro