Bologna, barista pestato e rapinato: "Dopo il pugno non ho capito nulla"

Il racconto di Alfredo Orlando, esercente di via Zanardi, aggredito da due persone

Alfredo Orlando, 58 anni, titolare  del bar Jolly  di via Zanardi

Alfredo Orlando, 58 anni, titolare del bar Jolly di via Zanardi

Bologna, 12 marzo 2017 - Lo zigomo è gonfio da far impressione, l’occhio completamente chiuso. Ma quello che resta, oltre al dolore, in realtà è la paura. Unita al senso di insicurezza, "perché secondo me quei due mi conoscono". Alfredo Orlando, 58 anni, da dodici è titolare del bar Jolly, in via Zanardi, all’incrocio con via delle Borre. L’altra sera, poco dopo le 21, stava tornando a casa, una manciata di metri più in là, nella stessa strada, quando è stato aggredito e rapinato.

Signor Orlando, perché sospetta di conoscere i due rapinatori?

"Perché sapevano dove abito. Mi hanno fatto un’imboscata, praticamente. Io avevo appena superato il cancello di casa, quando questi due mi sono arrivati addosso".

E l’hanno colpita.

"Uno dei due mi ha sferrato un pugno fortissimo, non ci ho capito più niente. So solo che è durata poco... Un minuto e mezzo al massimo e loro se ne erano andati".

L’hanno buttata a terra?

"No, ma mentre uno mi teneva, l’altro mi ha sfilato i soldi che avevo in tasca. Era l’incasso di una settimana di lavoro".

Quanto?

"Circa 1.600 euro. Non lascio i soldi al bar, visti i furti continui nei locali. E li avevo presi per pagare i fornitori".

Pensa che i due potessero essere a conoscenza delle sue abitudini?

"No, non ne ho mai parlato con nessuno. Sono soltanto stati fortunati, hanno agito nel giorno giusto".

È riuscito a capire se fossero italiani?

"No, non hanno detto una parola. E non sono neppure riuscito a vederli, perché avevano il volto coperto. È stato tutto così veloce".

Era la prima volta che subiva un’aggressione?

"Sì. In dodici anni che ho il bar qui in via Zanardi non mi era mai successo niente".

Ha sporto denuncia?

"Sì, sono andato dai carabinieri e poi al pronto soccorso, per farmi medicare. La prognosi è di sette giorni".

Adesso come si sente?

"Eh... ho avuto paura. Non è stato bello, soprattutto perché, appunto, il sospetto è che questi sappiano bene chi sono".

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