Bologna, vaccini per adulti. L’attesa arriva a 9 mesi

L’Ausl corre ai ripari con cinque medici in più

Attese lunghissime per i vaccini

Attese lunghissime per i vaccini

Bologna, 7 novembre 2017 - Vaccinatevi, ma prima armatevi di pazienza. Perché ben che vada toccherà aspettare sei mesi se non addirittura nove. Lo dicono i dati dei tempi d’attesa per le vaccinazioni, acquisiti dal consigliere regionale di Forza Italia, Galeazzo Bignami e che riguardano le prestazioni per le quali è previsto un copagamento da parte dell’utenza. Troppe, pare, le richieste arrivate nel giro di pochi mesi tanto che, comparando i dati dei primi otto mesi del 2016 con lo stesso periodo del 2017, l’incremento sfonda il muro del 73%: da 18.042 vaccinazioni a 31.164. E sull’allungamento dei tempi – media d’attesa sette mesi – inciderebbe anche l’effetto ‘mancata disdetta’, per almeno il 15-20% dei casi.

La situazione non è migliore sul fronte pediatrico dove c’è una sola vaccinazione in copagamento, quella antimeningococco B: servono due mesi. Ovviamente, si precisa negli atti, i soggetti a rischio (comprese le donne in gravidanza) godono di percorsi preferenziali, ma il resto della popolazione deve fare i conti con le attese bibliche dell’Ausl. "Sì, purtroppo siamo consapevoli dei ritardi e non siamo certo contenti – commenta Paolo Pandolfi, direttore del dipartimento di Sanità pubblica del’Ausl –. Proprio per questo lunedì 31 ottobre abbiamo svolto una selezione per quattro posti da medico igienista e un quinto come pediatra di comunità. La graduatoria è già stata stilata, l’incarico avrà durata di un anno e con l’Ausl di Imola stiamo approntando anche un concorso per posizioni a tempo indeterminato". Con le cinque unità in più in organico "l’obiettivo è, in otto mesi, arrivare a tempi d’attesa di poco superiori alle due settimane", precisa.

Ma i perché di queste tempistiche d’attesa hanno radici diverse. "In buona parte ha inciso l’ansia e il timore verso alcune patologie, come la meningite – spiega –, in più i cittadini sono anche più informati e spontaneamente chiedono di sottoporsi a certe pratiche vaccinali. L’incremento tra gli adulti è stato sì del 73%, ma se lo compariamo al 2015 arriviamo addirittura al 118%". Qualche esempio. La crescita di vaccini iniettati rispetto al 2016 è stata del 700% per il meningococco B, del 200% per il meningococco C; per l’epatite A, di cui si è registrata un’epidemia nell’estate, la crescita è stata del 73%, poi +92% per il morbillo, +250% per l’Hpv e +70% per lo pneumococco. "Per ridurre i tempi d’attesa abbiamo attivato da quest’anno un protocollo con i medici di medicina generale, delegando loro oltre al vaccino antinfluenzale anche l’antipneumococcica per i nati nel 1952 – continua Pandolfi –. Mentre, sul fronte delle mancate disdette, la normativa regionale non consente l’applicazione di sanzioni come per le prestazioni specialistiche. Pertanto introdurremo un servizio di promemoria via sms".

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