Spese in Regione, solo tre consiglieri assolti

Per Paruolo, Costi e Donini la Corte dei Conti rinuncia a procedere di Gilberto Dondi e Saverio Migliari

La sede della Regione Emilia Romagna

La sede della Regione Emilia Romagna

Bologna, 23 luglio 2014 - Trenta euro Giuseppe Paruolo, trecento Palma Costi e settecento euro Monica Donini. Sono queste alcune delle cifre contenute negli inviti a dedurre inviati pochi giorni fa dalla Procura della Corte dei conti ai consiglieri regionali. Ma sono gli stessi pm contabili a decidere che per queste tre posizioni non si andrà avanti e i fascicoli saranno chiusi. Troppo esigue le somme contestate per giustificare le procedure giudiziarie (i 30 euro in sette mesi di Paruolo il caso più clamoroso).

Così in una lettera di pochi giorni fa la Procura ha invitato la Regione a farsi restituire direttamente queste cifre, in autotutela. Ma la presidente dell’Assemblea legislativa, la stessa Palma Costi, ha già preparato una contro-lettera, che sarà inviata alla Procura, dove in pratica si rifiuta di incassare quei soldi. Il rischioso paradosso che si creerebbe, infatti, è questo: la Regione si riprende il denaro dei consiglieri più ‘virtuosi’ trattandoli così come colpevoli, mentre la Corte dei Conti procede e, in futuro magari assolve, quelli a cui si contestano cifre molto superiori. Un bel problema, insomma. Resta il dato dei tre consiglieri parsimoniosi, cui va il merito di aver usato pochi soldi pubblici in spese che la Corte dei conti ritiene fortemente sospette. Il problema è che si tratta di tre soli consiglieri su 50 (49, se si esclude Vasco Errani). Una percentuale piuttosto bassa, per non dire minima. Per ora gli inviti a dedurre, relativi al 2012, non sono arrivati a tutti, ma il numero crescerà.

I pm contabili nei mesi scorsi hanno già contestato ai capigruppo, quali firmatari dei bilanci, le macro-voci di bilancio, fra cui le consulenze. Negli inviti a dedurre di questi giorni, invece, si contestano ai singoli consiglieri le somme a loro riconducibili. In particolare, le spese di rappresentanza e i rimborsi per hotel, ristoranti, treni, auto, aerei, ospitalità a terzi. La Corte tecnicamente chiede spiegazioni ai consiglieri, che avranno la possibilità di giustificarsi. Oltre ai tre già menzionati, sono davvero pochi gli inviti di cui si conosce l’importo. Solo la capogruppo dell’Idv Liana Barbati (circa 6mila euro) e gli ex Idv Sandro Mandini (4.700) e Franco Grillini (2.500) li hanno resi noti. A loro va il merito della trasparenza, da dividere con i grillini (Andrea Defranceschi e l’ex M5s Giovanni Favia) le cui spese sono on line. Per tutti gli altri, in particolare Pd e Pdl, nemmeno a parlarne. 

E mentre la paura serpeggia anche per gli avvisi di garanzia che a breve arriveranno dalla Procura ordinaria, ieri la Regione ha approvato una delibera per la restituzione dei contributi ai consiglieri che hanno rinunciato al vitalizio: in tutto 1,2 milioni di euro. Un modo per incassare senza aspettare l’età pensionabile. I soldi subito, insomma. Fra i beneficiari potrebbero esserci gli stessi consiglieri che a settembre riceveranno l’avviso per peculato nell’inchiesta sulle ‘spese pazze’.

Gilberto Dondi Saverio Migliari

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