Massimo Gagliardi
Cronaca

Il ‘segno di pace’ e quella confusione tra le panche

Massimo Gagliardi

Massimo Gagliardi

Bologna, 14 settembre 2014 - DI recente il Papa ha detto che il ‘segno di pace’ non sia troppo movimentato. C’è infatti chi va a salutare tutti, di panca in panca. Mi chiedo quanta sincerità ci sia in quel gesto. Ci togliamo la maschera di tutti i giorni o ne indossiamo una solo per il segno di pace? Una volta usciti non ci si conosce più. Tanto vale abolire quell’ipocrita stretta di mano.  Claudio Zamaroli

Risponde il vicedirettore del Resto del Carlino Massimo Gagliardi

STA scritto nel Messale romano: «Spetta alle Conferenze episcopali stabilire il modo di compiere questo gesto di pace secondo l’indole e le usanze dei popoli. Conviene tuttavia che ciascuno dia la pace soltanto a chi gli sta più vicino, in modo sobrio». E tanto basterebbe. E invece troppo spesso ci arroghiamo il diritto di cambiare il rito che, in quanto tale, deve essere il più possibile fedele alla tradizione. Nei secoli la Chiesa ha rinnovato sempre con cautela proprio per evitare libertà come quella, recente ed eccessiva, di applaudire ai matrimoni. Detto questo, non abolirei il ‘segno di pace’. Si dice, è ipocrita. Ma quante cose sarebbero ipocrite? Quante cose che si dicono poi non si fanno, e non solo in chiesa? Il gesto esprime un’intenzione. Il che conta molto. Viceversa, non ci sarebbe neanche il pensiero...  massimo.gagliardi@ilcarlino.net

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