Salvini, ultimatum a Forza Italia. FdI sposa la Borgonzoni

Elezioni comunali 2016. Il leader del Carroccio al Baraccano per presentare le liste che sostengono la candidata leghista. Su Bologna: "E' l'unica città che riconosce ancora l'Unione Sovietica". Contestazione all'ex Cie - VIDEO FOTO La giornata

Matteo Salvini a Bologna per la candidatura di Lucia Borgonzoni (Schicchi)

Matteo Salvini a Bologna per la candidatura di Lucia Borgonzoni (Schicchi)

Bologna, 6 aprile 2016 - La campagna elettorale viaggia sulla linea Bologna-Roma. Almeno per quanto riguarda il centro-destra. Matteo Salvini (foto), oggi sotto le Due Torri, lo mette subito in chiaro: "Lucia Borgonzoni è l'unica candidata che può vincere a Bologna così come Giorgia Meloni è l'unica candidata che può vincere a Roma". 

Non a casa al Baraccano, dove il leader della Lega presenta le liste che sostengono la candidatura della Borgonzoni, c'è anche Tomasso Foti, consigliere e coordinatore regionale di Fratelli d'Italia.

E' ufficiale, dunque: Fdi sposa la candidata leghista. "Possiamo vincere solo se ci crediamo e se stiamo uniti - afferma Foti - per questo abbiamo rotto gli indugi". 

Da qui parte l'appello a Forza Italia, che ancora non ha sciolto le riserve. "L'invito è che chi non si è ancora riconosciuto nella candidatura di Borgonzoni lo faccia nei prossimi giorni- manda a dire Foti - con Lega e Fi in Regione abbiamo lavorato bene, ci siamo fatti sentire come opposizione e siamo uniti". 

L'appello della Borgonzoni diventa un ultimatum nelle parole di Salvini: "Mi auguro che Forza Italia dica sì entro qualche ora, ma se vogliono perdere possono fare altre scelte".

"Il ballottaggio è sicuro - afferma la candidata leghista - Merola lo sa ed è agitatissimo. E se ci va, perde. Non facciamo l'errore delle regionali, quando una parte del centrodestra ci ha creduto poco e non è andata a votare dando per persa la Regione". 

Insieme a Fdi, in appoggio a Borgonzoni si presentano anche le liste degli ex Fi Uniti si vince, dei liberali, dei giovani e la lista nata su Facebook "Riprendiamoci Bologna".

 

"Bologna è l'unica città che riconosce ancora l'Unione Sovietica"

Il 25 aprile sarà la festa della "liberazione dal partito dei furbetti", la liberazione dal Partito democratico. Lo ha detto il segretario della Lega Nord, Matteo Salvini, che, spulciando la graduatoria per l'assegnazione delle case popolari a Bologna, ha detto di aver "scovato" in lista "11 cittadini dell'Unione Sovietica".  

"Per noi sarà un 25 aprile di liberazione dal Pd che una forza di occupazione del Paese. Ci libereremo finalmente dal partito dei furbetti - ha spiegato Salvini -. Bologna è l'unica città al mondo che riconosce ancora l'Unione Sovietica come Paese sovrano. Non penso tanto alla viabilità, ma guardo la graduatoria per assegnazione case popolari" dove risulta che "nel 2015 ci sono 5.419 richieste valide, solo 2.138, il 30%, è di italiani. Qui è ancora in vigore Cecoslovaccia. Poi scorriamo fino a pagina 3 e tra le richieste c'è quella di 11 cittadini dell'Unione Sovietica. Non c'è Putin ma Stalin, forse sarà una lista a sostegno di Merola" il sindaco di Bologna. 

Bologna una volta era la capitale della cultura, con l'università più antica del mondo - ha proseguito Salvini -. Sono stufo che la cultura sia militarmente occupata da ignoranti di sinistra, da artisti pagati dagli amici degli amici. La cultura non è cosa del partito dei furbetti, loro si occupano di banche e di petrolio, lascino che la cultura la possano fare altri". 

IN FIERA - Quindi, a sorpresa, Salvini ha visitato la Fiera del Libro per Ragazzi, tra lo stupore dei visitatori e degli operatori che di certo non si aspettavano la presenza del leader leghista. "Questa fiera dovrebbe essere un patrimonio di Bologna e dell'Italia - le parole di Salvini -: è un indotto di decine di migliaia di persone, le cose belle ce le teniamo un po' troppo nascoste e per noi". Salvini si è fermato in alcuni stand, tra cui quello dell'Istituto iraniano di cultura e della Catalogna, ricevendo anche qualche regalo: "L'editoria per ragazzi è l'unica che cresce ed è cresciuta dell'8% l'anno scorso. Poi avere tanti Paesi del mondo che mettono a confronto idee, fantasie e disegni serve al di là di tante chiacchiere e tanta retorica ad abbattere qualche confine. Perché se si parte coi bimbi si parte bene". Due ragazzi l'hanno contestato per qualche minuto, urlando slogan e chiedendo "di non fare campagna elettorale sui bambini".

ALL'EX CIE - Ultima tappa bolognese, l'hub di via Mattei. "Se vinceremo le elezioni, chiuderemo l'ex Cie", la promessa di Salvini (VIDEO) che ha visitato la struttura, che ospita circa 270 migranti, lontano da telecamere o obiettivi: "E' una situazione che i gestori tengono sotto controllo, ma il problema sta alla base. Qui ci sono persone libere dalla mattina fino a tarda sera che possono girare, entrare e uscire. Non avendo nulla da fare per delle settimane girano per Bologna e fanno quello che ritengono di fare. Non penso sia una situazione degna di un Paese civile - ha aggiunto - In un Paese serio l'immigrazione viene regolata e controllata in altre maniere". Imponente lo spiegamento di polizia, che ha tenuto lontano una manciata di contestatori e bloccato il traffico lungo via Mattei per quasi un'ora. Il leader della Lega ha, infine, ricordato anche Emiliano Liuzzi, il giornalista del Fatto Quotidiano scomparso nella notte a 46 anni e a lungo responsabile della sezione emiliano-romagnola del sito del quotidiano: "Ci dividevano tante idee, ma mi dispiace molto. Un abbraccio alla famiglia".

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