Andrea Zanchi
Cronaca

Cantieri in stallo e contenziosi: Pentagruppo dichiarata fallita

Decisivo il blocco dei progetti al Lazzaretto e in via di Corticella

Lavoro in cantiere

Lavoro in cantiere

Bologna, 17 agosto 2015 - La durissima crisi dell’edilizia ha fatto un’altra vittima sotto le Due Torri. Con una sentenza datata 4 agosto, il tribunale civile ha dichiarato il fallimento di Pentagruppo spa, la società immobiliare che raggruppava cinque aziende bolognesi del settore delle costruzioni – Sveco Buriani, Ansaloni, Cesi, Di Giansante e Coop Dozza – fissando al prossimo 15 dicembre l’esame dello stato passivo davanti al giudice Manuela Velotti, mentre il commercialista Fabrizio Carbone è stato nominato curatore fallimentare. L’azienda, che era già in stato di liquidazione e che a un primo esame dei conti non presenta debiti tributari significativi, ha chiesto il fallimento in proprio per l’impossibilità di arrivare a definire con i creditori (gli istituti bancari, soprattutto) un accordo ristrutturazione del debito.

Il Pentagruppo – molto conosciuto a Bologna e provincia per non solo per le realizzazioni immobiliari, ma anche per essere stato sponsor, dal 2006 al 2011, della storica squadra di basket del Gira Ozzano – è rimasto vittima di tre fattori concomitanti: la crisi generale del comparto dell’edilizia, che anche a Bologna sembra non trovare fine; il crac, nel corso dell’ultimo anno, di due delle cinque aziende che ne formavano la compagine sociale (la Cesi di Imola e la Di Giansante Costruzioni), più la crisi di una terza (la Sveco Buriani, in liquidazione); lo stallo di due importanti progetti immobiliari in città, uno al comparto del Lazzaretto, dietro l’ospedale Maggiore, e uno in via di Corticella.

In particolare, sul terreno al Lazzaretto è tuttora in corso un pesante contenzioso con il Comune per l’interramento degli elettrodotti, costato alle aziende edilizie che lo hanno realizzato circa 50 milioni di euro e per il quale è già in programma un’udienza il prossimo ottobre.

Per via di Corticella, invece, il terreno deve essere inserito dentro un piano urbanistico del Comune prima di poter avere il via libera alla costruzione. Entrambi i lotti potrebbero, più avanti, finire all’asta, e con i loro proventi ripagare i creditori del Pentagruppo.

Per il destino di quello del Lazzaretto, però, sarà decisiva la conclusione del contenzioso.

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