Un tunnel nella terra per arrivare diritti al cuore della banca

Colpo grosso in via Mazzini, ecco come la banda è riuscita a entrare

Incidente con un tombino (Archivio)

Incidente con un tombino (Archivio)

Bologna, 13 ottobre 2014 - Esperti, probabilmente italiani e, soprattutto, magri. I rapinatori che hanno dato l’assalto al Credito di Romagna, sabato mattina in via Mazzini, per raggiungere l’istituto di credito sono scivolati per diversi metri dentro un tunnel scavato nella terra e largo meno di mezzo metro. Il condotto fognario da cui è passata la banda non è adiacente lo scantinato del palazzo: per raggiungerlo sono stati rimossi diversi metri cubi di terra e per completare l’opera i banditi potrebbero avere impiegato settimane.

Parte dell’attrezzatura utilizzata è stata abbandonata lungo il tragitto: si tratta di vanghette e altri arnesi di scarso valore, che sono stati sequestrati dalla polizia per essere sottoposti ad analisi scientifiche. La via d’accesso al seminterrato della banca è stata ripercorsa a ritroso con una microcamera di quelle utilizzate per le videoispezioni, ma questo non ha permesso finora di individuare con certezza il punto d’accesso alla rete fognaria, che potrebbe trovarsi anche lontano dal luogo della rapina. Le indagini sono affidate agli investigatori della sezione antirapina della squadra mobile e potrebbero richiedere molto tempo. I due dipendenti sequestrati non hanno saputo fornire indicazioni molto precise sulla provenienza dei malviventi. Comunque, quelli che hanno parlato si esprimevano in italiano. Oltre ai quattro che sono entrati nell’istituto, la banda potrebbe comprendere altre persone con ruoli di contorno. Allo stato dell’arte, è incerto anche il bottino, una cifra da quantificare dai 100mila euro in su.

 

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