Spese pazze in Regione, Moriconi (Pd): "Sex toy comprato dal mio staff? Non posso escluderlo"

La Dem: "Mai stata in un sexy shop nella mia vita, probabilmente un errore ma io sono pronta a querelare" VIDEO Moriconi: "Non c'entro, querelo tutti" / Pariani: "Non c'è la fattura del sex toy"

Rita Moriconi

Rita Moriconi

Bologna, 11 novembre 2014 - Rita Moriconi insiste: non ha mai comprato un sex toy e men che meno se l'è fatto rimborsare dalla Regione (VIDEO). Ma non esclude che a farlo sia stato qualcuno del suo staff. La consigliera regionale uscente, nel gruppo Pd in quota socialisti, a margine dell'Assemblea legislativa ribadisce la sua difesa rispetto alla contestazione che la Procura di Bologna solleva a suo carico, nell'ambito dell'inchiesta sulle spese allegre dei consiglieri regionali.

"Non sono mai stata in un sexy shop nella mia vita, non ho mai fatto questa spesa", assicura Moriconi. Che minaccia querele: "Chiariremo appena possibile questa cosa molto brutta: sui giornali ci sto andando con la mia faccia e non è divertente. Confido che si chiarirà, poi mi tutelerò con tutti gli atti necessari. Mi sono sentita assolutamente diffamata, in generale da chi fa uscire le notizie. E non vi parlo dei commenti su Twitter". Secondo Moriconi, dunque, l'addebito del sex toy a suo carico "è un errore".

Potrebbe essere stato un suo collaboratore, qualcuno del suo staff? "Non escludo niente - risponde - so per certo che non l'ho fatta io. Se è stata fatta da qualcuno (del mio staff, ndr) non ne sono a conoscenza". Insomma, ribadisce Moriconi, "secondo me è un errore, non ho mai effettuato spese del genere. È una spesa che non esiste". Negli atti degli inquirenti, aggiunge la consigliera, "ho avuto modo di leggere un elenco di spese e c'e' effettivamente una voce che non mi risulta, che non conosco e che non so cosa sia: è abbastanza confusa". 

Poi, 'pizzicata' da "La Zanzara", la trasmissione radiofonica di Radio24 condotta da Giuseppe Cruciani, precisa: "Io non credo che sia stato qualcuno del mio staff, ma siccome ho la certezza che quella spesa non l'ho fatta io, lo scontrino potrebbe essere stato inserito per sbaglio nei rimborsi". Al conduttore, che chiede se caccerà chi del suo staff eventualmente sia responsabile della cosa, risponde: "Non solo lo caccio - si scalda la consigliera - ma non voglio neanche più sapere dove sta di casa".

 

Noè: "Ho agito in buona fede"

Alla luce di quanto è successo, di certo il rimborso per la tutina da neonato regalata a un assessore regionale non lo chiederebbe più. Però Silvia Noè,  consigliera regionale uscente dell'Udc e in corsa per un altro mandato in Regione, rivendica la totale "buona fede" di quel gesto (VIDEO). Rispetto all'inchiesta della Procura sulle spese allegre dei consiglieri regionali, che la vede indagata, Noè si dichiara "serena: ho sempre agito in buona fede e rispettando il regolamento".

L'esponente Udc lo dice anche rispetto alle donazioni in beneficenza fatte a nome del gruppo e rimborsate dalla Regione ("L'ho fatto per dimostrare l'adesione alle battaglie di associazioni che ho sempre sostenuto") o, appunto, alla tutina per neonato regalata da Noè a un assessore regionale. "Era un omaggio simbolico che ero convinta potesse rientrare tra le spese di rappresentanza", spiega. Se lo farebbe rimborsare anche oggi? "Alla luce di quanto è successo, no di certo". A Noè, gli inquirenti contestano 31.000 euro, spiega la diretta interessata, "ma probabilmente ci dev'essere un errore di conto, perche' non vengono considerati i 3.500 euro che a fine 2011 ho restituito alla Regione".

Si tratta di "spese telefoniche che non ritenevo giusto addebitare all'ente perche' non avevo disattivato il roaming", spiega Noè, che ci tiene a ribadire come "tutte le spese che ho fatto erano previste dal regolamento. Mi sorprende in particolare che siano contestate intere categorie di spesa, come ristoranti o spostamenti. Credo che sia opportuno un approfondimento da parte dei miei legali sui criteri interpretativi del regolamento".  

Intanto Stefano Bonaccini, segretario regionale e candidato Pd a viale Aldo Moro, ha ribadito che la giustizia ha il dovere di svolgere le proprie indagini e di andare fino in fondo. Lo ha ribadito, senza mezzi termini davanti ai pensionati di Spi Cgil, Fnp Cisl e Uil. “Non credo a nessun complotto – ha spiegato nell’incontro organizzato all’Hotel Europa di via Boldrini -, non si tratta di giustizia a orologeria. Mi auguro che chiunque, anche i consiglieri di altre colorazioni politiche, possa dimostrare di essersi mosso all’interno delle leggi vigenti (VIDEO). Io sono stato già assolto e da governatore aprirò una nuova stagione di sobrietà. Del resto sono stato il primo consigliere regionale in Italia e rinunciare al vitalizio”. 

 

 

LE VIDEO-INTERVISTE

Moriconi: "Mai stata in un sexy shop"

Pariani:  "La fattura del sexy shop non esiste"

Noè: "Credevo che la tutina fosse regolare" 

Pollastri: "Le mie spese sono modeste"

Grillini: "L'avevo detto che si doveva votare a marzo"

Mandini: "Spese lecitamente fatte"

Vecchi: "I viaggi a Roma? Tutti per lavoro"

Bonaccini: "Mi auguro che tutti possano dimostrare di aver rispettato le regole"

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