Luca Orsi
Cronaca

Due agosto, il ministro Poletti: "Il governo non dimentica né questa, né nessun’altra strage"

Il presidente dei familiari delle vittime, Paolo Bolognesi dal palco: "Il governo apre gli archivi sui segreti delle stragi: non ci saranno più coperture per i responsabili" (FOTO)

(Foto Schicchi)

(Foto Schicchi)

Bologna, 2 agosto 2014 - "Il governo non dimentica nè questa né nessun’altra strage, né nessun atto di terrorismo". Così il ministro del Lavoro Giuliano Poletti che rappresenta il governo nel 34esimo anniversario (FOTO) della bomba alla stazione, ha aperto nella sala del consiglio comunale le celebrazioni del 34esimo anniverasario della bomba alla stazione durante il tradizionale incontro ai familiari delle vittime della strage del 2 agosto. "Assicuro - ha aggiunto - la completa attuazione della legge 206 sui risarcimenti delle vittime che resta un obiettivo del governo da raggiungere il più rapidamente possibile".

L'incontro tra le istituzioni e i familiari delle vittime

Ottimista il presidente dell’associazione dei familiari, Paolo Bolognesi che ha subito replicato. L'anno scorso il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Graziano Delrio sul tema dei risarcimenti "prese una serie di impegni precisi, non tutto è stato fatto ma molta parte sì" e "dopo dieci anni di immobilismo, si è rimessa in moto la macchina che dovrebbe far funzionare completamente la legge 206. E' un buon avvio e mi auguro che gli impegni presi si mantengano ed entro l'anno venga attuata". "Per la prima volta", ha dichiarato Bolognesi, si possono registrare "passi avanti in tante direzioni". A cominciare dalla direttiva con cui il premier Matteo Renzi ha sancito il "versamento anticipato delle carte sulle stragi all'Archivio di Stato", ha sottolineato Bolognesi: "Un fatto molto importante che è la giusta conclusione del percorso iniziato nel 1984 con la richiesta di abolizione del segreto di Stato" da parte dei familiari. Questo "fa sperare che tutta una serie carteggi rimasti oscurità possano prendere luce e cominciare ad essere studiati per andare oltre dove sono arrivate le sentenze fino ad oggi. Per evitare che questa sia una operazione "fatta a metà", è necessario "mettere mano all'interno degli apparati dello Stato perché chi ha coperto le trame venga allontanato".

Il corteo

Alle 9,30, puntuale, il corteo è partito con in testa i gonfaloni del Comune e il ministro Giuliano Poletti al fianco del sindaco Virginio Merola. Tra le figure istituzionali il presidente del consiglio regionale Palma Costi e del consiglio comunale Simona Lembi. Giacomo Venturi per la Provincia. Anche la figlia di Aldo Moro, Agnese, è arrivata a Bologna. Alle 9,54 il corteo è arrivato in piazza Medaglie d'Oro. "Il governo apre gli archivi sui segreti delle stragi. Un messaggio politico di grande importanza: da questo momento non ci saranno più coperture per i responsabili". Così Paolo Bolognesi dal palco ha aggiunto: "E' giunto finalmente il tempo per un giudizio anche politico sul terrorismo che determini l'allontanamento dalle istituzioni di chi lo ha favorito, anche solo con la sua colpevole inerzia".

Ore 10,25: il silenzio, le parole e la commozione

Poi alle 10, 25, ora della strage, i tre fischi di locomotore hanno introdotto il minuto di silenzio in ricordo delle 85 vittime.  Quindi il sindaco è salito il sul palco e i collettivi arrivati in corteo dietro allo striscione "Da Bologna a Gaza no alle stragi di Stato"  gli hanno girato le spalle. E al grido di "Palestina libera" si sono avviati lentamente scortati dalla polizia in piazza dell'Unità, come avevano già annunciato. "Bologna è con voi, con le vittime, con i parenti e da 34 anni ci stringiamo con affetto e solidarietà nel ricordo di quella terribile strage". Queste le parole del primo cittadino in piazza Medaglie d'Oro. Merola ha poi ricordato che la comunità bolognese è stata ed è "determinata nel chiedere di accertare i mandanti i complici e i responsabili dei depistaggi". E lo è non solo per la strage del 2 agosto ma anche per Brescia, Milano, l'Italicus, per l'assassinio di Marco Biagi". I Comuni colpiti da atti di terrorismo, ha sottolineato Merola, ricordano che il terrorismo distrugge la democrazia. Per questo è importante "mantenere l'impegno per fare concreti passi avanti per giungere alla giustizia e alla verità". Finora "abbiamo vinto la sfida di tenere alto il valore della democrazia con la ricerca della verità, perché la democrazia va coltivata e costruita".

Quindi, commossi e in silenzio il ministro Poletti e il sindaco Merola si sono fermati davanti alla lapide posta nella sala d'aspetto della stazione e davanti a quella di Silver Sirotti Silver Sirotti il giovane ferroviere insignito di Medaglia d'oro al valor civile alla memoria per aver tentato di soccorrere i viaggiatori coinvolti nella strage dell'Italicus. Il ministro Poletti alla fine delle celebrazioni: "Il lavoro sugli archivi è molto importante per sviluppare un quadro organico di analisi su quegli anni di cui non abbiamo ancora compreso il disegno complessivo. Oggi l'Italia ha capito che la violenza non può essere mai la strada. Immaginare di poter cambiare la volontà di un popolo con la violenza è fuori da ogni realtà". 

Il messaggio di Napolitano 

Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha inviato al presidente della Associazione dei familiari delle vittime della strage alla stazione di Bologna, Paolo Bolognesi, un messaggio in cui chiede che al "ricordo" si accompagni "una esauriente risposta all'anelito di verità". "A trentaquattro anni dalla strage consumata alla stazione di Bologna - afferma il capo dello Stato - il mio pensiero partecipe e commosso va alle 85 vittime, agli oltre duecento feriti, segnati dall'orrore di quella mattina, e all'incancellabile dolore dei loro famigliari". "La strage - sottolinea - è stata frutto di una stagione di intolleranza e di violenze che non può essere dimenticata. Merita pertanto gratitudine e apprezzamento l'impegno civile dell'Associazione da lei presieduta, che persegue una riflessione costante su quel barbaro attentato, invocando un compiuto accertamento degli aspetti non ancora chiariti. Al perpetuarsi del ricordo di quei tragici eventi anche da parte delle generazioni che non li hanno vissuti deve infatti accompagnarsi una esauriente risposta all'anelito di verità che accomuna i familiari e l'intero Paese". "Con questo spirito, esprimo a lei, illustre presidente, ai feriti e a tutti i famigliari delle vittime - conclude Napolitano - la mia affettuosa vicinanza e i sentimenti di partecipe solidarietà di tutta la Nazione".  

Il presidente del Senato, Pietro Grasso 

Anche il presidente del Senato, Pietro Grasso, ha inviato un messaggio per l'anniversario della strage del 2 agosto. "Nonostante il passaggio inesorabile del tempo - scrive Grasso - costituisce un nostro preciso imperativo morale mantenere vivo il ricordo di quel giorno, non solo per rendere omaggio a persone innocenti, che per mano di una violenza cieca e insensata, sono state strappate alla vita e agli affetti, ma, soprattutto, per alimentare la memoria della nostra storia contro la 'cultura delle dimenticanza".

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