Nobildonna accusata di stupro: "L’amavo, non l’ho mai pagato o costretto"

Intervista alla 53enne a processo per violenza sessuale nei confronti di un personal trainer

Una donna e un uomo in palestra

Una donna e un uomo in palestra

Bologna, 28 novembre 2015 - «Io mi ero innamorata di lui e non capivo più niente. I miei amici tentavano di mettermi in guardia, ma io non li ascoltavo, non volevo credere alle loro parole. Poi alla fine ho capito chi fosse in realtà quell’uomo e l’ho lasciato. E lui ha cominciato a perseguitarmi. Mi ha rovinato la vita».

Signora, però a processo con l’accusa di violenza sessuale c’è lei, non il suo ex compagno...

«Ma questa accusa non sta in piedi – si sfoga la nobildonna bolognese, 53 anni, attrice e imprenditrice, accusata di aver costretto per due anni l’ex compagno, un personal trainer romano di 50 anni, ad avere rapporti sessuali con lei –. Io non l’ho mai costretto a stare con me. Semmai era lui che mi minacciava e mi costringeva».

Secondo il pm, lei avrebbe indotto l’uomo a stare con lei minacciandolo di tagliargli i viveri e di non farlo più lavorare.

«Non è vero. Sono tutte bugie dette da lui per rovinarmi. Ma la verità verrà fuori. Il 17 dicembre racconterò tutto in aula».

Come nacque la vostra storia?

«Ci conoscemmo in un locale a Riccione, nel 2010, e iniziammo a vederci».

Poi?

«Io mi innamorai di lui e questo, purtroppo, fu il mio più grande errore. Non immaginavo fosse un gigolò».

Lei lo manteneva?

«Sì certo, pagavo tutto io. Lui non ha mai pagato niente in due anni. Gli ho anche prestato una somma cospicua per ristrutturare casa. Con il passare del tempo, però, era sempre più minaccioso e aggressivo. Pretendeva regali, vestiti costosi, vacanze. Mi chiese addirittura un Rolex d’oro».

E lei glielo comprò?

«Diedi l’acconto al negozio, poi annullai tutto. Persi dei soldi e lui si arrabbiò moltissimo».

Lui sostiene che lei gli regalò una fiammante Bmw...

«Falso. La comprai e la intestai ad entrambi. E quando la storia finì, lui per vendicarsi faceva apposta a prendere le multe. Visto che l’auto era in comproprietà e lui non le pagava, arrivavano tutte a me. Parliamo di 10mila euro».

Intanto però la storia continuava.

«Nonostante tutto io l’amavo, almeno nel primo anno. Poi però ho aperto gli occhi e la relazione allora è cambiata. Volevo lasciarlo, ma lui mi minacciava, era aggressivo e mi obbligava a stare con lui».

Cosa faceva?

«Io non volevo più stare con lui, ma lui non mi mollava. Mi pedinava, si appostava fuori di casa, mi tempestava di insulti e minacce. Minacciava addirittura i miei amici. Avevo paura».

Lei cosa fece a quel punto.

«Lo denunciai. Non una, ma decine di volte. Per stalking (l’uomo sarà processato per atti persecutori in un altro processo; ndr). Una volta venne perfino sul set del film in cui recitavo e minacciò il produttore e l’attrice principale».

Questo contrasta con il racconto di lui e con le accuse del pm.

«Ma è la verità. Mi seguiva ovunque, anche nelle mie vacanze all’estero. Mi minacciava e alzava le mani. Ho dovuto mettere delle telecamere sotto casa. Mi ha rovinato la vita, psicologicamente ed economicamente. Un tempo ero benestante, avevo ereditato dai miei genitori. Ma ho dovuto vendere tutto per pagare gli avvocati. La mia vita è diventata un inferno. Da cui ancora non riesco ad uscire».

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