L’ex brigatista Curcio al Magazzino a parlare di libertà e internet

Il collettivo: "Lui è uno dei pochi che ha pagato. E non parlerà di terrorismo"

Renato Curcio, oggi, durante una delle sue conferenze. A destra uno dei volantini della serata

Renato Curcio, oggi, durante una delle sue conferenze. A destra uno dei volantini della serata

Cesena, 22 luglio 2016 - Saggista, editore, sociologo e, soprattutto, ideologo delle Brigate Rosse. Renato Curcio ha pagato la sua militanza con 24 anni di carcere. E da quasi vent’anni è libero. Di terrorismo non parla, ma stasera presenterà il suo nuovo libro ‘L’impero virtuale’ al Magazzino Parallelo di via Genova. Fabio Biagioli è uno degli attivisti del collettivo.

Biagioli, un invito che fa discutere quello rivolto a Curcio...

«Viene a presentare un libro. E non parlerà di terrorismo. Ha fatto quasi 30 anni di galera, è uno dei pochi ad avere pagato per ciò che ha fatto».

Ha qualcuno in mente?

«Beh, quelli liberi di legiferare e di parlare pubblicamente sono gli stessi che hanno coperto le stragi di Stato. Se potessero parlare solo gli innocenti allora...».

Quindi anche voi riconoscete la colpevolezza di Curcio.

«Sì, certo. Ma chi è al potere oggi non paga. Ricordo che in una singola strage di Stato qualsiasi, ci sono state più vittime che tutte quelle causate dalle Br».

Non crede che si rischia di mitizzare un criminale portandolo su un palco in veste di autore?

«No, non c’è mitizzazione. Anche perché lui non parlerà di terrorismo. Non è neanche scritto nelle locandine che lui fosse uno dei fondatori delle Br. E poi, diciamolo chiaramente, chi ha 20 o 30 anni oggi non sa neanche chi è Curcio».

Ecco, appunto. Si potrebbe fare confusione.

«No, non credo. E poi io non mi farei nessuna remora nell’invitare anche qualcuno di colore opposto se fosse disposto a parlare di ciò che è successo».

Ha in mente un nome?

«Sì, Vincenzo Vinciguerra, ex membro dei movimenti neo-fascisti del nord-Italia. Ma sta scontando l’ergastolo per la strage di Peteano».

Quindi Curcio, se non parla di terrorismo, di cosa parlerà?

«Presenterà un libro sui rischi del mare di internet ai tempi nostri».

E perché volete che ne parli proprio lui?

«Curcio ha una visione interessante sul tema della responsabilità individuale davanti a certi strumenti. E porta avanti anche un ragionamento sulla difesa della propria libertà».

E se durante l’incontro gli chiedessero del suo passato?

«Le domande sono lecite. Ma penso che lui non risponderà».