In Regione con paletta e trenino, Zaffini porta la questione dragaggio ad Ancona

L’interrogazione del consigliere regionale di Fratelli d’Italia-An: “Siamo alle comiche, Fano vive di pesca”. Nel mirino anche il caso della ferrovia per Urbino

Il consigliere Zaffini (Fdi-An) con trenino e paletta

Il consigliere Zaffini (Fdi-An) con trenino e paletta

Ancona, 18 novembre 2014 - Un paletta per la spazzatura e un trenino giocattolo per attirare l’attenzione sulla necessità di pulire il fondale del porto di Fano e di riattivare la vecchia linea ferroviaria Fano-Urbino.

Ad esibirli nell’aula del Consiglio regionale delle Marche è stato il consigliere Roberto Zaffini (ex Lega, ora Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale). Questa mattina, infatti, durante la seduta dell’Assemblea Legislativa delle Marche si è svolta l’interrogazione per chiedere lo stato attuale della società Aerdorica e gli emolumenti dei vari organi interni.

Parlando di trasporti e infrastrutture e avendo constatato la gestione scellerata di soldi pubblici per Aerdorica, sono entrato nel merito delle mancate attenzioni di questa Giunta per la terza città delle Marche, in particolare sulla Ferrovia Fano – Urbino e sul dragaggio del porto di Fano – racconta il consigliere Zaffini -. Sulla Ferrovia Fano-Urbino, dove è evidente a tutti l’importanza della riapertura, impedita e ostacolata da altri interessi, lontani da quelli culturali, turistici e paesaggistici del nostro territorio”.

Per quanto riguarda il dragaggio del porto, “qui siamo veramente alle comiche più paradossali – dice Zaffini -, visto che una città come Fano che da sempre vive di pesca e diportismo non riesce ad ottenere un dragaggio definitivo ma solo promesse”.

Il consigliere Zaffini alla fine del suo intervento si è avvicinato alla presidenza e agli assessori, depositando una piccola motrice di treno e una paletta per pulire i fondali, “non come provocazione, ma bensì come promemoria di queste tristi situazioni – riferisce -. Queste scelte, stanno distruggendo l’orgoglio e la dignità di persone volenterose che hanno sempre tenuto alto il nome di questa regione e che oggi sono ridotte dall’immobilismo regionale a finire la pazienza”.