ALESSANDRA CODELUPPI
Cronaca

Via dal Novi Sad, profughi trasferiti all’ex Misericordia

Protestano gli ortodossi dell’Associazione S. Demetrio: «La Curia ci ha sfrattato da quei locali, abbiamo perso un luogo ideale per la nostra attività»

Sono una trentina i profughi ospitati nei locali dell’ex Misericordia

Sono una trentina i profughi ospitati nei locali dell’ex Misericordia

Modena, 23 ottobre 2016 - Un tetto vero. Stop alla piccola copertura delle tribune che lascia la vista sul cielo e la pelle al freddo. Già da ieri notte i profughi, che da settimane dormivano al Novi Sad, si sono trasferiti nell’edificio, di proprietà della Curia, che accoglieva la Confraternita della Misericordia. L’ufficialità della nuova sede è arrivata ieri, quando il Comune – dopo un ultimo confronto con la prefettura – e la Diocesi hanno siglato la convenzione che destina i locali del piano terra della struttura di via del Murazzo 115 all’accoglienza straordinaria di un gruppo di profughi. Si tratta di una trentina di persone, soprattutto pakistani, che aspettano che sia definita la loro condizione di profughi richiedenti asilo. Dopo l’ufficializzazione dell’accordo, il vescovo Erio Castellucci e il sindaco Gian Carlo Muzzarelli hanno annunciato la novità al convegno di ieri al centro Famiglia di Nazareth: «Una soluzione – dicono – che intende dare un segno concreto di speranza a queste persone e a cui si è arrivati grazie alla collaborazione di tutti i soggetti», che sono stati coordinati dalla prefettura.

A breve – gli addetti ai lavori dicono «nel giro di qualche giorno» – al Novi Sad non ci sarà più nessuno. Meglio, però, usare il condizionale: perché se ai profughi è stata finalmente trovata una sistemazione, sugli spalti potrebbero tuttavia rimanere clandestini e sbandati. Il Comune starebbe però valutando la possibilità di chiudere gli accessi alle gradinate così da evitare che qualcuno vi trascorra la notte, perpetuando così la presenza di una nicchia di degrado alle porte del centro. Intanto, ieri pomeriggio, i vigili urbani e la polizia di Stato hanno sgomberato le tribune: i migranti sono stati identificati e poi avviati alla struttura di via del Murazzo, mentre gli spalti sono stati ripuliti. Per loro sarà verificata la possibilità di inserimento nei piani Mare Nostrum/Triton.

L’accordo sulla Misericordia nasce nell’ambito del piano di accoglienza invernale, il cui avvio viene così anticipato di alcuni giorni. Se sarà possibile, si invieranno i profughi anche all’hub di Bologna, man mano che si libereranno posti: tuttavia al momento il centro della città felsinea è affollato e dunque i trasferimenti sono in stand by. La scelta è ricaduta sull’ex Misericordia per diversi motivi: innanzitutto la presenza di bagni da subito usufruibili, la possibilità di allacciare le utenze e la vicinanza a Porta Aperta, dove gli ospiti potranno cenare e fare lo screening sanitario. A gestire gli invii sarà il settore welfare del Comune, in accordo con prefettura e questura.

Intanto non si placano le polemiche di chi vorrebbe una diversa sistemazione: dopo i Giuseppini, che all’ex Misericordia avrebbero voluto fare un centro per gli stranieri minorenni non accompagnati, ora sono gli ortodossi dell’associazione San Demetrio – 250 iscritti – a insorgere: «Fino a questa primavera potevamo celebrare la messa nei locali di via del Murazzo, poi la Curia ci ha sfrattati – dicono –. Ora il Comune sta cercando una soluzione alternativa, ma noi abbiamo perso una sede ideale, vicina a un altro luogo di culto come il Santuario della Madonna del Murazzo».