Pesaro, 12 novembre 2013 - Il presidente della provincia di Pesaro e Urbino Matteo Ricci ha chiesto lo stato d`emergenza per maltempo. “Purtroppo siamo stati costretti a farlo nuovamente, per le precipitazioni che si sono abbattute sul territorio”, ha spiegato. “La situazione dei fiumi sta leggermente migliorando - ha reso noto - Ma resta l`allarme sulle strade e la preoccupazione per le frane”.

Al momento sono 7 le strade provinciali chiuse, tra cui Fogliense e passo della Contessa. Piovosità record, accumuli medi di 150 millilitri d`acqua, con valori vicino a punte di 200 millilitri, a nord e nelle aree interne. La conseguenza è l`innalzamento dei livelli dei fiumi, con le criticità maggiori su Foglia e Metauro.
 

A completare il quadro allagamenti, esondazioni, e frane su tutto il territorio. Ricci, già commissario nell`emergenza, chiede dunque un altro stato di emergenza. “Come conseguenza indiretta del maltempo abbiamo avuto anche due vittime. Esprimiamo le nostre condiglianze alle famiglie, siamo vicini nel dolore. Ringraziamo tutti gli uomini che in queste ore sono impegnati negli interventi e stanno monitorando i livelli dei fiumi. La collaborazione tra forze dell`ordine e istituzioni è grande. In queste situazioni la nostra gente, come sempre, mostra grande valore civico e senso della solidarietà”, ha concluso Ricci.

DANNI ALL'AGRICOLTURA
La Coldiretti Marche stima i danni causati dal maltempo per “diversi milioni di euro” nelle sole campagne. Il fenomeno più grave riguarda le frane: le infiltrazioni di acqua stanno compromettendo la stabilita’ dei terreni, specie quelli collinari, aggravando una situazione che vede le Marche come la regione con il piu’ alto indice di franosita’, quasi il 20% del totale della superficie. L’acqua ha anche allagato i terreni appena seminati a grano, con il rischio - secondo l’associazione degli agricoltori - di asfissia delle sementi. Il vento forte ha, inoltre, spezzato anche i rami di alberi da frutto.

Al di la’ dell’emergenza, sottolinea Coldiretti, “gli allagamenti che hanno colpito soprattutto il pesarese testimoniano la necessita’ di rivedere la gestione del territorio, a cominciare dalle aree forestali”. Le esondazioni del Candigliano a Cantiano, del Burano a Cagli, del Foglia a Chiusa di Ginestreto e del Metauro a Pian di Rose evidenziano “non solo l’incapacita’ del sistema idrico a sopportare tali carichi di pioggia, ma, alla luce della quantità di materiale legnoso, che si sta rivenendo lungo i punti critici di molti fiumi marchigiani, è evidente che molti danni si sarebbero potuti contenere se non addirittura evitare”.

 

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FOTO Pesaro, alberi abbattuti e fiumi in piena

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