Pesaro, 22 aprile 2017 - Bella cerimonia questa mattina in Comune organizzata dall’Inter Club Pesaro per la consegna della tessera numero 1000 di socio onorario a Otello Ridolfi, 93 anni, interista da 81. Il “ragazzo” del 1924, Otello Ridolfi, ha memoria da vendere. 93 anni ben portati, ricorda bene la prima partita vista nel 1936, Bologna-Inter, ma ricorda ancor meglio la sua fantastica Inter degli anni ‘60, quella di Angelo Moratti e di mister Helenio Herrera. «Ricordo che andai ad assistere al derby – racconta –, era Milan-Inter, a un certo punto, arrivati allo stadio vidi il pullman dei nerazzurri e io che sono curioso, salii e vidi che in fondo un sedile abbassato. Chiesi come mai, e l’autista mi disse che quello era il posto di Mariolino Corso, che appena saliva sul pullman voleva dormire».
Ma Otello non è stato solo tifoso, il calcio lo ha anche praticato, nelle file della Vis Pesaro. «Ero portiere di riserva, ricordo quella volta che giocavamo in trasferta, ma andò male e prendemmo tre gol. Al ritorno, in treno eravamo molto avviliti, ma poi sullo stesso treno salirono anche i giocatori del Fano, reduci pure loro da una sconfitta pesante, per 5-0. Ci sentimmo consolati».
Per non farsi mancare niente, Otello Ridolfi è stato anche vice presidente dell’Inter club Pesaro negli anni ‘60, «quando la sede era all’incrocio tra via Zongo e via Branca. Poi si spostò in un bar di via Cavallotti», ricorda ancora. E oggi la storia si ripete. Otello, sempre con i colori nerazzurri nel cuore, torna nel club con tanto di tessera onoraria. «L’appartenenza all’Inter è una fede – ha concluso Otello –, anche se in questo momento la squadra non ci dà delle soddisfazioni, i giocatori sono ormai dei mercenari e lo hanno dimostrato nell’ultimo derby con il Milan, quando a 7 minuti dalla fine vincevamo 2-0 e poi ci hanno raggiunti».
Alla cerimonia, a fare gli onori di casa, c’era l’assessore allo sport del comune Mila Della Dora. Attalmente la massima carica del club è appannaggio di Andrea Rinaldi, noto come “l’ape Andrea”, ma assente per motivi di lavoro, sostituito dal vice presidente, Stefano Cardinali, per tutti “Napo”. «Siamo il secondo club in Italia – racconta Cardinali –, il terzo a livello mondiale. In questi anni siamo cresciuti, riuscendo ad attirare soci non solo da tutte le Marche, ma anche dalla Lombardia, Puglia, Sicilia, Lazio e Umbria. Abbiamo iscritti anche all’estero, in Texas e in Ucraina».
Il 26 luglio 2010 rinasce l’Inter Club Pesaro. E’ estate piena quando 5 amici, tutti di fede nerazzurra, si ritrovano al bar. Guarda caso proprio il bar di un altro interista sfegatato: Stefano Arduini, per tutti Kalle. L’Inter da poco più di due mesi ha conquistato il triplete, appannaggio in Italia solo dell’Inter. Così, Stefano, Rino, Andrea, Simo e Martins decidono di far rinascere l’Inter club pesarese. In un paio di anni si arriva a quota 300 soci, poi il sodalizio diventa una certezza iniziando a proporre trasferte in pullman tutte le domeniche che l’Inter gioca a San Siro e poi ancora feste e cene di solidarietà. Come quella organizzata poco prima di Natale, durante la quale è stata raccolta una somma da destinare a Visso, comune marchigiano gravemente colpito dal terremoto.
Intanto sabato 15 aprile, in occasione del derby Inter-Milan i rappresentanti del club pesarese sono stati premiati a San Siro, testimonial il campione di tennis Fabio Fognini, interista doc, che ha consegnato a Stefano Cardinali e Rino Rossi la maglia celebrativa.Ora l’Inter club ha 1000 soci, di cui: 638 senior uomo; 120 senior donna; 63 under 18; 179 junior. La sede attuale è al Caffe’ Zongo, in piazzale Caduti del Lavoro, a Pantano.