Terremoto, padre Cavalcoli sereno dopo la bufera a Radio Maria

Il frate ravennate che aveva dichiarato in trasmissione che il sisma è un castigo divino: "Sono sereno"

Padre Cavalcoli

Padre Cavalcoli

Ravenna, 6 novembre 2016 - La bufera su padre Giovanni Cavalcoli non si placa, anche se lui non sembra dar molto peso alla cosa. Il teologo domenicano ravennate nei giorni scorsi aveva dichiarato ai microfoni di Radio Maria che il terremoto nel Centro Italia è un castigo divino, perché nel nostro Paese sono state approvate le unioni civili. Parole che hanno provocato comprensibilmente un bel po’ di sconcerto. Anche l’emittente radiofonica cattolica ha preso subito le distanze, sospendendo con effetto immediato il religioso dalla sua trasmissione mensile.

Lui però non sembra turbato da tanto clamore, né pentito delle parole pronunciate. Ora però gli è stato imposto di non parlare. «Io sono un religioso – dice dal suo monastero in Liguria, a Varazze – e mi è stato proibito dai miei superiori di rilasciare dichiarazioni. Sono un religioso e come tale sono tenuto al rispetto, ma sono sereno, perché le cose che ho detto non sono certo una novità». Sorride e ricorda che quello è il suo pensiero da sempre e che non si tratta certo di teorie rivoluzionarie. «È solo che ora la situazione è agitata» aggiunge senza scomporsi.

Del resto le sue posizioni particolarmente intransigenti non sono cosa recente, lo ricordano bene a Bologna, al convento domenicano, da cui fu trasferito a seguito di polemiche sorte propria a causa delle sue teorie.

Ora, non potendo parlare suggerisce però di dare un’occhiata all’Isola di Patmos, la rivista online che ha cofondato. «Per approfondire alcuni aspetti del mio pensiero – sottolinea – può essere utile leggere le pagine di quel sito». E infatti da due giorni sulla pagina di apertura della rivista viene riproposto un articolo di padre Cavalcoli scritto nel novembre dello scorso anno sul concetto dottrinale di ‘castigo’ e ‘misericordia’. Insomma se al religioso domenicano è stato vietato di esprimersi dopo tutto il polverone dei giorni scorsi, lui affida il suo pensiero alle pagine scritte sul web. Intanto su Facebook è nata una pagina in suo sostegno, intitolata ‘Solidarietà a padre Giovanni Cavalcoli’, mentre sulla sua pagina personale sono oltre un centinaio le prese di posizione sulla vicenda. Molte di condanna.

Padre Cavalcoli prosegue per la sua strada e ricorda Ravenna, dove non torna più tanto spesso, soprattutto da quando non ci sono più i suoi genitori.