Grissin Bon, Silins lascia dopo 6 anni: "Voglio nuovi stimoli"

Ojars: «Non ho ho fatto quel salto di qualità che la società si aspettava»

Ojars Silins (foto Lapresse)

Ojars Silins (foto Lapresse)

Reggio Emilia, 17 giugno 2016 - A Reggio è arrivato praticamente da bambino, sei anni fa. Ora se ne va da Uomo, nei suoi comunque giovani 22anni, ma anche da giocatore incompiuto.

E per provare a fare il salto di qualità sul parquet ha deciso che deve staccare il cordone ombelicale dalla Pallacanestro Reggiana, dove è cresciuto cestisticamente. Ojars Silins è in scadenza di contratto con il sodalizio biancorosso e nell’intervista che segue fa capire che non ci sono i margini per una nuova intesa. Lo fa con riconoscenza verso la società ma anche con grande consapevolezza.

Silins, il 30 giugno scadrà l’accordo che la lega alla Grissin Bon. Pensa vi sia la possibilità di rinnovarlo?

«Credo di no. La mia idea è di provare a fare qualcosa di nuovo. Ho deciso di mettermi alla prova al di fuori di una realtà in cui sono cresciuto prima di tutto come persona e poi come giocatore. E per questo non finirò mai di essere grato a Reggio, alla società e alla sua gente».

Quindi se la Pallacanestro Reggiana le farà una nuova offerta non è disposto nemmeno a valutarla?

«Si ascolta sempre tutti, con rispetto e attenzione; ma più ci penso, più le mie sensazioni dicono che devo cambiare strada, cercare nuovi stimoli e motivazioni».

C’entra col fatto che, rispetto alle tante aspettative che c’erano nei suoi confronti, ha un po’ deluso?

«Sono il primo a riconoscere, e a sapere, che non sono riuscito a compiere quel salto di qualità che io per primo, e la società con me, si attendevano. Anche per questa ragione vado via, per capire se Oj Silins riuscirà ad accendere quel qualcosa dentro se stesso per migliorare il suo livello di atleta».

Partendo dalle basi che ha costruito qui?

«Senza ombra di dubbio. La Pallacanestro Reggiana mi ha dato tantissimo, anche troppo, probabilmente. Mi ha aspettato e talvolta sopportato. La mia gratitudine, ribadisco, è immensa».

Il ricordo più bello dei suoi anni in biancorosso?

«La conquista dei due trofei, Eurochallenge e Supercoppa; e l’affetto della gente, che porterò sempre con me».

Il più amaro?

«Chiaramente le due finali scudetto perse. E’ accaduto con modalità diverse, ma l’amarezza è uguale».

Dove vuole arrivare Ojars Silins?

«Il più in alto possibile. Cominciando a confrontarmi con nuove realtà. Dove non ho ancora avuto tempo di pensarci, lo farò in questi giorni».