Ancona, 27 febbraio 2020 - Nonostante le Marche siano in pausa per l’ordinanza del governatore Ceriscioli, ieri si è tenuta seppur con tutte le precauzioni (distribuzione di mascherine e guanti) la prova scritta finalizzata alla formazione della graduatoria a tempo determinato per infermieri e che ha richiamato al PalaRossini di Ancona un migliaio di candidati da tutta Italia.
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L’esame dunque si è svolto nonostante il veto, e l’esigenza di non farlo saltare è stata dettata dal fatto che "oltre ad aver rispettato tutte le norme vigenti – spiega Antonello Maraldo, direttore amministrativo dell’Azienda Ospedali Riuniti di Ancona – dopo il 30 aprile ci sarà meno personale. E presentare delle strutture sanitarie sguarnite di 70 o 80 persone, probabilmente esporrebbe i cittadini a un rischio maggiore". La necessità di far svolgere l’esame è stata spiegata anche da Rosalia Mercanti, dirigente professioni sanitarie infermieristiche degli Ospedali Riuniti di Ancona.
Leggi anche Coronavirus, contagi e vittime - Come si cura - Le differenze con l'influenza - Come difendersi «Per i candidati c’è il bisogno di trovare un posto di lavoro e per noi è importante perché così possiamo avere una graduatoria per assumere personale. Purtroppo non potevamo prevedere l’emergenza coronavirus. Ma abbiamo creato le condizioni di sicurezza". I candidati si sono seduti a distanza di sicurezza: una persona ogni due seggiolini liberi in modo da stare ad almeno un metro di distanza, come richiesto dalle norme.