Il "Rambo" faceva ronde abusive Nei guai un vigilante "paramilitare"

Denunciato dalla squadra amministrativa: usava anche divise identiche a quelle dei corpi armati

Usciva per le vie della città, controllando che non si verificassero situazioni di pericolo. Una divisa scura addosso, una bodycam attaccata al taschino, una torcia e lo spray al peperoncino in caso di necessità. Per la polizia erano ronde abusive e mai autorizzate. Per questo un 42enne anconetano è stato denunciato a piede libero. La questura, con la squadra amministrativa e di sicurezza della divisione Pas, ha accertato che l’associazione che l’uomo aveva fondato per effettuare i controlli del territorio come pubblico cittadino aveva ricevuto il diniego da parte della Prefettura per iscriversi come "associazione tra cittadini non armata". Da mesi il 42enne, che ha fondato l’associazione dopo che il figlio ha subito diverse aggressioni in città da parte di baby bulli, effettuava dei servizi di ronda pubblicizzandole anche sui social. Attività ritenute abusive e realizzate attraverso l’impiego di operatori che indossavano divise identiche a quelle dei corpi paramilitari. Il tutto pubblicizzato come "servizi di deterrenza o di cortesia", mentre gli operatori venivano indicati come "osservatori di sicurezza urbana ed ambientale". Per la polizia i servizi venivano realizzati al di fuori del perimetro autorizzativo previsto da una apposita legge che imporrebbe l’obbligo di indossare una casacca di colore giallo fluorescente, contenente la scritta "osservatori volontari". Il 42enne non avrebbe potuto utilizzare nemmeno la body cam perché rischiose di comportamenti non prudenti e non rispettosi dei diritti degli osservati e di ingenerare potenziali conflitti con quest’ultimi. Oltre ai servizi abusivi di ronda, l’associazione avrebbe pubblicizzato un’attività continuativa di vigilanza e sicurezza privata, denominata di volta in volta come di "portierato" o di "cortesia", a pagamento, effettuata a vantaggio di alcuni esercenti pubblici della città. La polizia lo ha denunciato, insieme anche ad una sua associata) per aver posto in essere attività di vigilanza privata, spendendo il nome della sua associazione senza aver mai conseguito alcun titolo prefettizio abilitante per svolgere tali mansioni. Il 16 maggio è stata fatta una perquisizione a casa di entrambi dove sono stati sequestrati divise, gagliardetti, tessere di iscrizione all’associazione, spray al peperoncino, una pistola ad aria compressa e uno sfollagente. Una denuncia riguarda anche porto abusivo di oggetti atti ad offendere.