
Ruth Edwards, cittadina italiana di origini nigeriane, da 20 anni vive e lavora ad Ancona
Ancona, 22 giugno 2024 – Tornare a casa è sempre piacevole, o almeno dovrebbe. Stavolta non è stato così per Ruth Edwards, una donna nigeriana con cittadinanza italiana che da oltre vent’anni risiede e lavora ad Ancona come oss nei servizi domiciliari. Terminato il periodo di ferie nel suo villaggio di origine, vicino a Benin City, Ruth è pronta a imbarcarsi per fare rientro in Italia. Sfortunatamente però il viaggio in bus, con destinazione aeroporto di Lagos, diventa ben presto un incubo. Un nutrito gruppo di guerriglieri, armati di fucili e machete, stoppano il convoglio di pullman, sequestrando per ore tutti i passeggeri all’interno dei mezzi. "Sono riuscita a nascondere il cellulare, agli altri invece è stato prelevato – dice Ruth –. Lo tenevo in una tasca, ma avevo il terrore che potesse squillare. Non potevamo comunicare all’esterno e faticavo a comprendere il loro dialetto. Alla fine però la situazione si è sbloccata, hanno ordinato agli autisti di tornare verso Benin City, prima però ci hanno rubato tutto il denaro. In realtà non ne avevo molto, volevo solo telefonare per chiedere aiuto". Lontano dai guerriglieri, la donna chiama finalmente sua figlia, ma è al lavoro e non può risponderle. Ruth non si perde d’animo e istintivamente decide di chiamare l’azienda per cui lavora: la Cooss Marche, una cooperativa sociale con sede nel capoluogo marchigiano. Ruth è ancora scossa e le comunicazioni per nulla semplici, ma in Italia comprendono subito la gravità della situazione. Le colleghe responsabili dei servizi Cooss mantengono la lucidità e contattano l’unità di crisi della Farnesina, che a sua volta coinvolge l’ambasciata. La donna ha fatto ritorno a Benin City e a breve potrà fare rientro in Italia. Lo spavento è stato enorme, ma Ruth sa di poter contare sui propri datori di lavoro e, di questi tempi, poco non è.