Occupano una casa, assolte due donne ’per stato di necessità’

Prima erano in un campo nomadi ma poi, quando lo spazio è stato chiuso hanno vissuto in roulotte e infine la strada. Per sfuggire a una vita all’aperto erano entrate in un appartamento di proprietà del Comune di Falconara, in via Damiano Chiesa. Finite a processo per occupazione abusiva ieri è arrivata l’assoluzione per due donne, conviventi per la tenuità dei fatti ha deciso il giudice Lamberto Giusti. Le due imputate, difese dalle avvocate Elena Martini e Cristina Bolognini, hanno 36 e 38 anni. A loro la procura contestava i reati di invasione di edificio e deturpamento, riferito ai danni arrecati per essersi introdotte abusivamente, nel 2017, nell’immobile non di loro proprietà. Durante il processo, nelle precedenti udienze, quando aveva testimoniato la più giovane erano emersi i motivi che l’avevano portata, insieme alla sua compagna, a introdursi nella casa di proprietà comunale. La donna aveva spiegato come entrambe venivano da una situazione familiare difficile, con i parenti che da sempre avevano osteggiato la loro relazione sentimentale, arrivando anche alle mani. Fuggendo dal campo rom avevano dormito anche in un furgone. Non potendo più vivere in quelle condizioni erano entrate nell’immobile, una casa in condizioni fatiscenti, non occupata da nessuno. Una delle due aveva anche problemi di salute. A loro favore avrebbe giocato lo stato di necessità anche se le motivazioni dell’assoluzione usciranno tra 90 giorni. Le due donne vivono ancora nell’immobile ma il Comune attendeva la conclusione del processo per trovare loro una soluzione regolare.

ma. ver.