Poliziotto sparatore di Ancona verso l’espulsione

Avviato il procedimento dalla Questura di Macerata nei confronti di Alessandro Giordano. Il giallo del movente e le perizie sui colpi

Lo striscione per "Nico" esposto ieri dalla Curva Nord

Lo striscione per "Nico" esposto ieri dalla Curva Nord

Ancona, 29 gennaio 2023 – Alessandro Giordano rischia di essere espulso dal Corpo della Polizia di Stato. L’agente delle volanti anconetano in servizio al commissariato di Civitanova Marche è accusato di aver sparato volontariamente a Nicolò Giommi lo scorso sabato notte in via Flavia con la sua pistola d’ordinanza.

Un colpo in aria e uno ad altezza d’uomo che secondo l’accusa sarebbe stato esploso per uccidere e non per spaventare. La questura di Macerata, una volta ricevuti gli atti dai colleghi della squadra mobile di Ancona, ha immediatamente avviato il procedimento interno.

La sospensione di Giordano è automatica, essendo il poliziotto in custodia cautelare: si trova agli arresti domiciliari con il braccialetto elettronico, come disposto dal gip del tribunale di Ancona che ha rigettato nel corso della settimana la richiesta dei legali della difesa dell’agente.

L’ulteriore aggravamento della sua posizione lavorativa potrebbe derivare dalla completa definizione del quadro investigativo. Se venisse accertato in maniera inequivocabile che Giordano ha minacciato e ha sparato per ammazzare Giommi, rischiando per giunta di coinvolgere con il suo gesto anche altre persone che quella notte si trovavano in compagnia del 21enne, il poliziotto verrebbe immediatamente destituito dal suo incarico in polizia. Via la divisa e il tesserino.

L’arma gli è stata già sequestrata in quanto corpo del reato. La dinamica dei fatti è tutt’altro che definita. Gli interrogativi più grandi aleggiano sul movente: perchè Giordano ha sparato? Perchè dopo aver incontrato il gruppo di ragazzi in discoteca alla Baraccola, ha inviato messaggi chiari di minaccia ("Vi ammazzo tutti") al 21enne anconetano?

Possibile che una reazione simile sia stata dettata solo da un incontro casuale in discoteca o i dissapori andavano avanti da chissà quanto? In quale ambito? E quante persone sono coinvolte in questa "diatriba"? Al momento non ci sono altre persone indagate. Giordano quella notte in discoteca si trovava in compagnia di un altro ragazzo, completamente estraneo ai fatti, che è stato ascoltato a più riprese dalla squadra mobile.

Giordano ha agito d’impulso? Quanto ha inciso nel suo modus operandi l’abuso di sostanze alcoliche e di stupefacenti (che è stato appurato avesse assunto quella sera)? Tutte domande a cui dovranno dare risposta i periti che saranno incaricato di far luce anche dal punto di vista balistico sull’esplosione dei colpi dalla pistola d’ordinanza del poliziotto.

Giordano dice di aver esploso un colpo in aria e uno in terra, non per colpire qualcuno ma per difendersi dal gruppo che a suo dire lo stava minacciando. Il 21enne è stato ferito all’altezza dell’inguine: lo stesso professor Di Benedetto, il primario di Torrette che l’ha operato, ha detto che Nicolò Giommi è miracolato. Il proiettile non ha lesionato organi vitali, Sono state necessarie due operazioni, la seconda di pulizia delle ferite, per arrivare a un quadro clinico rasserenante. Le condizioni di Giommi ora sono stazionarie. Anche lui sarà in grado di riferire alla polizia come sono andate le cose quel sabato nott e di una settimana fa. A quel punto mettere insieme i pezzi non sarà un’impresa impossibile.