MARINA VERDENELLI
Cronaca

Ancona, lo spacciatore del Viale voleva lo status di rifugiato

Ne aveva fatto richiesta al suo arrivo in Italia: domanda respinta e poi il ricorso. Aveva anche un sussidio. E’ stato arrestato dalla polizia mentre vendeva cocaina a clienti sulle panchine L’iter bloccato: la Tunisia è considerato un Paese sicuro per cui la richiesta di protezione internazionale è stata giudicata infondata

Ancona, lo spacciatore del Viale voleva lo status di rifugiato (foto di repertorio)

Ancona, lo spacciatore del Viale voleva lo status di rifugiato (foto di repertorio)

Ancona, 25 maggio 2024 – E’ un muratore, che percepiva anche un sussidio economico e che aveva in sospeso la richiesta di protezione internazionale il pusher del Viale arrestato mercoledì dalla Squadra mobile dopo una operazione antidroga. Il tunisino, 29 anni, era in Italia da meno di un anno, con moglie e due figli minorenni. Dal suo Paese era partito il 12 luglio del 2023. Al suo arrivo aveva fatto richiesta di rifugiato e gli era stato dato un permesso provvisorio in attesa che la commissione territoriale esaminasse la sua domanda. Godeva di un sussidio pari a 150 euro al mese. La Tunisia è considerato un paese sicuro per cui la richiesta di protezione internazionale, proprio recentemente, è stata giudicata infondata e la domanda respinta. Il tunisino però aveva fatto ricorso e il giudice aveva sospeso il provvedimento in vista dell’udienza che dovrà trattarlo a luglio in sede civile. L’arresto per detenzione di droga ai fini dello spaccio non giocherà a suo favore.

Ieri mattina il 29enne ha affrontato l’udienza di convalida davanti alla giudice Sonia Piermartini. Era difeso dall’avvocato Angelandrea Cecere. Si è avvalso della facoltà di non rispondere e non ha quindi spiegato come mai è stato trovato con alcune dosi di cocaina mentre tentava di fuggire dal viale della Vittoria e da un altro quantitativo in casa per un totale di 40 grammi di polvere bianca. La gip ha convalidato l’arresto disponendo per lui i domiciliari con la possibilità di uscire solo per andare al lavoro. Su questo ha chiesto un itinerario completo e orari specifici della sua occupazione.

Le manette per lui erano scattate nel tardo pomeriggio di mercoledi. La Squadra mobile, diretta da Carlo Pinto, lo seguiva e pedinava da tempo perché c’era più di un sospetto che qualcuno riforniva di droga giovani clienti del centro. Lo scambio, cocaina-denaro, sarebbe avvenuto in una panchina. Quando ha visto i poliziotti il 29enne ha cercato di fuggire buttando via tre dosi subito recuperate. Perquisita l’abitazione, in una traversa di corso Amendola (alloggio che gli è stato trovato a seguito della richiesta di protezione) sono stati trovati 21 involucri di cocaina dentro un calzino pari a 16 grammi, e 22 grammi di cocaina pura. In un cassetto l’occorrente per confezionare le dosi mentre in un altro calzino 7mila euro in contanti.