Osimo, tutti pazzi per la Urban art

Si chiude l’8 ottobre “PopUp! Attitude” e già annovera numeri record

"PopUp! Attitude” a Osimo con i principali protagonisti italiani dell’arte urbana

"PopUp! Attitude” a Osimo con i principali protagonisti italiani dell’arte urbana

Osimo, 29 settembre 2023 - Osimo è stato l’epicentro di un big bang unico nel panorama dell’arte contemporanea urbana nazionale. Qui, infatti, al piano nobile del settecentesco Palazzo Gallo, è ancora in corso, “PopUp! Attitude”, con i principali protagonisti italiani dell’arte urbana. Oltre 20 artisti e 70 opere per una mostra, aperta dal 7 luglio scorso, che è la più visitata della penisola nel suo settore specifico volta a ridefinire il paesaggio visivo di città, borghi e metropoli. Dal periodo estivo, il percorso, pensato da Monica Caputo e Gian Guido Grassi, ha riscosso un notevole successo di pubblico con oltre tremila visitatori, più di cinquecento studenti e decine di associazioni, circoli culturali, organizzazioni ludiche e ricreative ospitati, per la prima volta, all’interno di uno spazio espositivo per trasformarlo, con giochi e laboratori, in un “area plurale” con hub creativi autonomi e multiformi.

L’itinerario figurativo, in mostra ancora fino all’8 ottobre, racconta le varie declinazioni dell’arte urbana, attraverso quattro focus monografici e una sezione storica, partendo dall’anima più ribelle e sociale propria dei Graffiti fino a quella monumentale propria delle manifestazioni istituzionali più recenti. L’evento celebra i quindici anni di Pop Up! Festival, progetto interamente dedicato all’arte Urbana che ha permesso, fin dal 2008, la realizzazione di oltre cinquanta opere nelle Marche e “riscritto” l’identità di luoghi non convenzionali, dal porto alle stazioni ferroviarie, dall’aeroporto ai siti industriali, coinvolgendo importanti artisti di fama internazionale e realtà sociali del territorio.

“Agiamo tramite l’arte - spiega Caputo - per consolidare una nuova fruizione e ridefinizione dei luoghi, generando il recupero delle architetture esistenti nella consapevolezza che dotare di identità e specificità aree spesso anonime, significhi sottrarle all’oblio e all’omologazione per riconsegnarle ai cittadini e alla loro vita, valorizzando la vocazione di strade, piazze, capannoni, ad accogliere sempre nuove modalità espressive”.

Un dialogo vivo, dunque, con le varie comunità e nel momento in cui l’arte urbana si esprime nello spazio urbano pubblico, che è per definizione lo spazio democraticamente aperto a tutti, consente di essere fruita gratuitamente da tutti. “Abbiamo incuriosito per definizione bambini e ragazzi affascinati dalla possibilità di incontrare gli artisti e avvicinarsi a un linguaggio in grado di arrivare alle persone in maniera libera e democratica”.