Colori sui magazzini della logistica. Primi passi per il museo di Urban Art

L’opera di Joys all’Interporto è la più grande d’Italia. Presentati anche murales. di Moneyless, Etnik e Zed1.

Colori sui magazzini della logistica. Primi passi per il museo di Urban Art

Colori sui magazzini della logistica. Primi passi per il museo di Urban Art

Si trova alle porte di Bologna l’opera d’arte urbana più grande d’Italia. È quella realizzata dall’artista Joys all’Interporto, su commissione di Prologis. Panorama vibrante è stata realizzata sulla facciata di un edificio per la logistica e ha una superficie pari a 2mila metri quadrati, pari a cinque campi da pallacanestro. L’opera murale dell’artista veneto noto per le forme geometriche Joys – presentata ieri in una tavola rotonda al MAMbo sull’Urban Art e la rigenerazione dei luoghi – costituisce assieme ad altri tre grandi lavori degli artisti Moneyless, Etnik e Zed1 il nucleo di quello che in futuro potrà diventare un vero museo di urban art a cielo aperto. L’arte urbana si sta affermando come uno degli strumenti di trasformazione di città e luoghi, frutto di commissioni pubbliche o private e il suo linguaggio contribuisce a migliorare la percezione degli spazi, spesso invitando i cittadini a riflettere su temi di attualità. Sandro Innocenti, senior vice president e country manager Prologis ha ricordato come quello dell’Interporto sia il terzo intervento di urban art in Italia dopo quelli di Lodi e Romentino, ma a Bologna l’idea è di realizzare "un nucleo di opere di arte urbana che intendiamo alimentare nel tempo. Mi auguro che il nostro esempio possa essere seguito da altri “mecenati” dell’urban art per giungere alla realizzazione di un museo di arte urbana a cielo aperto". E mentre Elena Di Gioia, he ricordato il dialogo fra una realtà privata e un’amministrazione che ha deciso "di segnare sulle superfici dei propri grandi magazzini un gesto di cura e di arte", il direttore di MAMbo Lorenzo Balbi ha notato come sia importante che Prologis abbia "deciso di entrare a far parte del trust per l’Arte Contemporanea a Bologna, ribadendo il ruolo attivo nel sostegno alla produzione culturale".

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