Covid in Veneto, Zaia: "Persone in quarantena si danno alla macchia"

L'allarme del governatore: i positivi non rispettano la quarantena. Contagi in aumento: 1.682 casi in più nelle ultime 24 ore. Conferenza governo-regioni: preoccupazione per la terza ondata

Il governatore del Veneto Luca Zaia (Ansa)

Il governatore del Veneto Luca Zaia (Ansa)

Venezia, 4 gennaio 2020 - Preoccupante l'allarme lanciato da Luca Zaia. Secondo il governatore del Veneto le persone risultate positive al Covid-19 (qui il bollettino di oggi) non rispettano la quarantena e al momento dei controlli non si fanno trovare a casa. Intanto, i contagi sono in aumento: in Veneto i positivi al Coronavirus sono 1.682 in più rispetto a ieri (12,69% sui tamponi effettuati). "La situazione sta degenerando", ha commentato il governatore che anche per questo motivo ha deciso di anticipare le mosse del Governo sulla riapertura delle scuole: dal 7 gennaio in Veneto le superiori non torneranno alle lezioni in presenza fino al 50% degli studenti, come previsto dall'esecutivo. "Da noi le scuole superiori rimarranno chiuse fino al 31 gennaio", ha dichiarato Zaia, dicendosi "preoccupato per la terza ondata".

Positivi in fuga

"Ci sono persone in quarantena che si danno 'alla macchia', danno numeri di telefono sbagliati ai controlli, positivi che non rispondono alle chiamate a casa. Così mettiamo a rischio la vita", ha sottolineato il presidente del Veneto. "Penso - ha aggiunto Zaia - che sia cambiato il 'sentiment' rispetto alla prima fase di questa epidemia. Se da un lato ci sono quelli che hanno lavorato all'università dei social e che sanno tutto, dall'altro è vero che si è creata una sorta di familiarità con il Coronavirus rispetto a marzo. L'insofferenza la si capisce, noi stiamo 'sopravvivendo' in questi mesi. Ma il senso civico - ha concluso - ci dovrebbe portare a seguire le misure".

Superiori ancora chiuse

Zaia ha firmato un'ordinanza secondo la quale in Veneto la chiusura delle scuole superiori prosegue fino al 31 gennaio. Per cui si continua con la didattica a distanza fino al 1 febbraio. "Non ci sembra prudente - ha commentato - in una situazione epidemiologica in Italia riaprire le scuole. E' normale che la ministra Azzolina si batta per la riapertura", ma in questo momento secondo Zaia "la situazione sta degenerando e bisogna rispondere con misure ad hoc".  

Il bollettino

In Veneto, in effetti, la situazione Covid-19 non sta migliorando. I positivi sono nelle ultime 24 ore 1.682 casi rispetto a ieri (12,69% sui tamponi fatti). I morti sono 6.813, 50 in più rispetto a ieri. Dall'inizio della pandemia i positivi risultano complessivamente 266.946. I vaccini somministrati per il momento sono 16.748.

"Qualcosa non torna - è il commento del presidente sulla situazione in Veneto - Abbiamo rispettato tutte le restrizioni ma i risultati non si vedono. Per cui qualche elemento che non ci torna c'è, non torna a noi, e non torna al mondo scientifico. La situazione è atipica. Dopo 15 giorni di restrizioni, le curve non crescono, ma neppure calano. La pandemia ci sta mettendo in ginocchio, ne verremo fuori, ma la velocità di uscita sarà proporzionale al nostro impegno".

La terza ondata

Per quanto riguarda la videoconferenza tenutasi stanotte tra le regioni e il governo, Zaia ha sottolineato che: "Da tutti i colleghi presidenti di Regione è venuto un sì unanime a nuove misure per evitare una terza ondata. Dal governo - ha aggiunto - abbiamo appreso che c'è la volontà di modificare alcuni parametri e abbiamo visto la preoccupazione per la terza ondata. Io sostengo, e i colleghi hanno convenuto che se la scelta è scientifica non c'è nulla da dire, ma io ho aggiunto che lo si faccia in maniera incontrovertibile, e non ci sia poi il 'Pierino' di turno che ti dice che dovresti fare questo o quello", ha concluso il governatore Zaia.