Liberazione, quegli autoproclamati antifascisti che si comportano da fascisti

Reati e insulti: alcuni singoli hanno rovinato il 25 aprile di migliaia di manifestanti. Lanciare uova, sanzionare, minacciare e imbrattare muri non ha nulla della Resistenza

Bologna, 25 aprile 2022 - A Bologna, nel giorno della Liberazione, in mille si sono mossi in corteo fino al Pratello definendosi antifascisti. Non tutti però possono definirsi tali: intanto perché non esiste una medaglia di cui ci si auto-omaggia, e poi perché dal suddetto corteo sono usciti alcuni soggetti che hanno fatto scritte sui muri imbrattando immobili altrui, hanno lanciato uova e lodato una nuova occupazione. Tutti comportamenti che hanno molto poco di antifascista: alcuni ‘sostenitori’ parlano poi di “azioni di sanzionamento verso simboli dello sfruttamento e del sistema guerrafondaio”. Ecco, se questo vi sembra antifascista…

Mentre comunque questi simpatici manifestanti deliziavano la città con la loro personalissima Liberazione, a svariati chilometri di distanza a Marzabotto si leggevano le frasi della senatrice a vita scampata ai campi di concentramento, Liliana Segre: “Ora e sempre Resistenza! Questo deve essere lo slogan, il grido direi, che sempre deve accompagnare il nostro atteggiamento verso la guerra”. C’è una bella differenza fra un grido e reati che vengono commessi lodandosi e imbrodandosi.

Inviterei i manifestanti ad ascoltare Liliana Segre, a stare più ore a Marzabotto magari sentendo i partigiani: sono sicuro che li ‘sanzionerebbero’ (cit.) per quello che hanno fatto in giro per Bologna. A forza di parlare a vanvera di antifascismo ci si dimentica del fascismo.

Lo stesso vale per gli attacchi (per esempio Reggio Emilia) a Italia Viva o +Europa: sarà stato per qualcuno liberatorio, ma non degno della Liberazione. Nel frattempo, a Predappio, imbarazzante (per numero e per scopo) manifestazione sulla morte di Mussolini. Tutte facce della stessa medaglia, tutti segnali di un Paese che si polarizza (pensate anche alle discussioni su politica e antipolitica o su pro vax e no vax). Se si radicalizza solo il dibattito e non si dialoga, si finisce con generalizzazioni e attacchi scomposti che non portano a nulla. E a tutti questi signori che parlano di valori senza avere chiaro in mente cos'è un valore (parliamo sì di parola che fa riferimento a un prezzo, ma anche di virtù dell'animo e dell'uomo), da una parte e dall'altra, a tutti quelli che sui social si sentono leoni e invece sono solo legioni di ignoranti, ecco, a tutti questi ricordiamo che è solo per chi ha rigettato la violenza e i reati, da una parte e dall'altra, che adesso siamo davvero liberi

Poi c'è il Pratello. Dove molti sinceramente e con passione difendono i valori della Liberazione. E questo è bellissimo, soprattutto fra i giovani. Ma molti altri, dal pomeriggio fino a sera, hanno frainteso. Bloccando il traffico, ubriachi. Vomitando. Facendo pipì en plein air. Creando 'gare' a scalare il portone di San Francesco. Non è la notte del giudizio. E' maleducazione che fa ombra ai giovani che muovono i loro neuroni.