Test rapido Covid, tampone ed esame sierologico. Come funzionano, le differenze

Strumenti diversi per scopi diversi. Ecco tutto quello che c'è da sapere

Coronavirus, test in laboratorio (Ansa)

Coronavirus, test in laboratorio (Ansa)

Roma, 2 febbraio 2021 - L'emergenza Covid-19 e il ritorno delle regioni in fascia gialla ripropone la necessità di seguire l'andamento della pandemia di Coronavirus mediante test. Vediamo come orientarci.

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Test rapido

Test Rapido, 15 minuti. Con un cotton fioc introdotto nelle fosse nasali, in maniera indolore, si raccolgono campioni di secreti respiratori (espettorato). L'esame intende valutare la presenza eventuale di proteine virali (antigeni) ovvero documentare tracce indirette della presenza del virus Sars-Cov-2 . I tempi di risposta sono di un quarto d'ora, ecco perché viene definito test rapido. Si può avere sia in versione fai-da-te, un kit che funziona come un test di gravidanza, sia nella versione assistita, dove cioè le manovre vengono eseguite da un operatore addestrato. In caso positivo, cioè se il campione biologico muta di aspetto a contatto con un reagente, segnalando una presenza sospetta di agente infettivo Covid-19, si pone la necessità di confermare i risultati con un tampone molecolare, più specifico.

Tampone molecolare

Tampone molecolare, 6-12 ore: è il test di laboratorio per eccellenza, in assoluto il più preciso, utilizzato per la diagnosi da infezione da coronavirus. Viene eseguito in due tempi, con modalità iniziali simili a quelle del test rapido, ma questa volta la procedura viene eseguita sempre da personale sanitario qualificato in ambiente asettico. Si introduce un bastoncino in profondità nelle cavità nasali e sulla parete faringea, nel cavo orale, in modo da sfiorare la superficie e raccogliere, mediante sfregamento, un campione biologico. La seconda parte dell'esame si svolge in laboratorio.

Test sierologici

Test sierologico, durata variabile. In questo caso la ricerca del Coronavirus viene eseguita su prelievo di sangue venoso, affidato alle mani esperte di un medico o di un infermiere, o in alternativa da una goccia di sangue capillare, che si può ottenere pungendo un dito, solitamente il polpastrello del pollice, dell'indice o del dito medio. Questo test evidenzia la presenza di anticorpi contro il virus, viene detto sierologico perché normalmente è in grado di documentare se siamo venuti a contatto con il virus, cioè se nel sangue si sono sviluppati anticorpi. Anche gli esami sierologici esistono in due varianti, test rapido e molecolare. I test rapidi danno risposte immediate. I test quantitativi possono richiedere 12-24 ore e sono più accurati in quanto sono in grado di determinare la varietà e le quantità di anticorpi IgA, IgM o IgG sviluppati in seguito a esposizione al virus Sars-Cov-2, e le misurazioni si ottengono mediante tecnica immunoenzimatica (Elisa) o chemiluminescenza (Clia).

Screening

I test vengono eseguiti normalmente agli esercenti di servizi di pubblica utilità e assimilati, ovvero operatori sanitari (medici, infermieri, soccorritori volontari, impiegati che entrano in contatto con il pubblico), addetti delle strutture residenziali per anziani, agenti delle forze dell’ordine e della protezione civile, personale scolastico. Questi test possono essere eseguiti anche a pagamento da privati cittadini per motivi personali, ovvero nel timore di essere stati contagiati. Gli screening a tappeto servono ad avere una indicazione sulla carica virale diffusa nel territorio. I test individuali sono invece richiesti sia a scopo preventivo (idoneità al servizio), sia come diagnostica (confermare o meno un sospetto contagio) o per monitorare i convalescenti (appurare che un paziente ha superato l'infezione, si è negativizzato e può rientrare nella comunità?.

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Dove rivolgersi

I test vengono eseguiti, a seconda delle tipologie, in ospedale, in pronto soccorso, nei laboratori analisi, al centro prelievi, nelle postazioni mobili esterne (formula drive-in drive-through), negli ambulatori, presso le infermerie, in farmacia, in presenza delle Usca (visite domiciliari), alle barriere doganali, portuali e aeroportuali. Nel dubbio chiedere sempre al proprio medico curante e al farmacista dove indirizzarsi e quale tipo di test è più indicato.

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Precauzioni

Con il ritorno delle regioni in zona gialla le autorità ribadiscono la necessità di evitare assembramenti, limitare i contatti interpersonali sempre coprendo bocca e naso con mascherine, rispettando le norme di distanziamento. Particolare attenzione va tenuta all'interno dei locali con scarso ricambio d'aria in presenza di più persone. Le altre precauzioni riguardano l'igiene delle mani, le attività di sorveglianza e monitoraggio, l'isolamento dei focolai in presenza di contagi, anche mediante l'ausilio della app immuni, che avverte se siamo stati avvicinati da diffusori accertati del virus.