Ucraina: le milizie di Putin, i volontari per Kiev. Irregolari in campo: ecco chi sono

L’armata Wagner e i ceceni combattono per Mosca . L’appello di Zelensky per una Brigata internazionale

L’attuale conflitto ripropone il problema delle truppe irregolari. L’Ucraina ha dato incarico alle ambasciate di reclutare volontari disponibili a combattere. Gli aderenti, annuncia il bando, dovranno presentare "documenti che confermino esperienza in campo militare o nelle forze dell’ordine" ed entreranno a far parte di una nuova unità denominata 'Legione internazionale'. Quindi, personale già pronto al combattimento, cui necessiterà solo un breve periodo di amalgama e di ambientamento locale. Evidentemente c’è urgenza, la pressione è forte e manca il tempo per un addestramento basico.

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Per la Russia questo problema non esiste: da anni utilizza personale militarmente addestrato nell’ambito del Gruppo Wagner, società privata che fa capo all’oligarca Dmitriy Valeryevich Utkin. Recentemente, questi paramilitari si sono fatti notare in Libia e nell’Africa subsahariana francofona. Un’aliquota di questi mercenari sarebbe già stata trasferita per combattere nel Donbass. Inutile gridare allo scandalo, perché in Iraq (ed anche in Afghanistan) gli Stati Uniti non sono stati da meno. Secondo la rivista Analisidifesa , solitamente bene informata, in Iraq nel periodo dello scontro con l’Isis il numero dei così detti contractors è quasi decuplicato, con il 70 per cento costituito da civili americani forniti dalla Società Blackwater. Nel corso dell’operazione Inherent Resolve, nelle truppe il rapporto tra contractors e militari era all’incirca di un civile ogni nove militari, con un contractor ogni due soldati verso la fine. In Afghanistan nel periodo cruciale il rapporto era circa uno a uno, in Vietnam uno a cinque, in Desert Storm uno a 60, mentre in Bosnia e in Kosovo il rapporto era rispettivamente di uno a 10 e uno a due. È prassi Usa che, al rientro delle truppe combattenti, parte dei contractors venga trasferita dal Pentagono al Dipartimento di Stato, con funzioni di addestramento e manutenzione armamenti.

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In Italia il vocabolo 'mercenario' suona come spregevole, la Treccani lo definisce "soldato che esercita il mestiere delle armi mettendosi al soldo di chi lo arruola temporaneamente". L’origine è antica. In Grecia, Corinto ne era il più apprezzato mercato, in grado di noleggiare gli abilissimi arcieri di Creta, i temibili frombolieri di Rodi o formidabili lanciatori d’asta. Ma non sempre si tratta di guerrieri prezzolati in cerca di impiego. Ai nostri tempi ricordiamo le Brigate internazionali di ideologia comunista, infiltrati in Spagna per contrastare l’avanzata franchista. Tra questi, alcuni italiani, in seguito dirigenti del Pci, presso il comando di Albacete ricoprivano posizioni di rilievo. Al contrario, i legionari italiani erano militari in servizio, inviati assieme alle loro unità dai rispetti vi governi.

I piloti italiani dell’Aviazione legionaria, tuttavia, venivano salvaguardati con nomi e documenti di copertura. In Italia, "gli arruolamenti o armamenti non autorizzati a servizio di uno Stato estero" sono penalmente perseguiti dall’articolo 288 del Codice Penale, ritornato di attualità nel 2004, dopo la triste vicenda conclusa con l’uccisione della guardia del corpo Fabrizio Quattrocchi, medaglia d’oro al valore civile. Non sappiamo quanti, nonostante la legge, abbiano cercato una scappatoia per aderire al bando ucraino. Molti degli ex-volontari delle Forze Armate dimessi dopo il periodo di ferma, per i quali era previsto un impiego in strutture statali o preferenziali, sono tuttora in cerca di lavoro.