
E dunque, come andrà a finire questa crisi? Il ritiro delle deleghe a Tonino Capriotti, dopo la defezione in consiglio...
E dunque, come andrà a finire questa crisi? Il ritiro delle deleghe a Tonino Capriotti, dopo la defezione in consiglio di Viva San Benedetto, può rappresentare una mossa istintiva: ed in effetti la decisione ha destato non poca sorpresa ieri, quando si pensava che il sindaco avrebbe potuto ancora ricucire i rapporti con il gruppo consiliare. D’altro canto la nota della lista non aveva espressamente parlato di sfiducia o di ingresso in minoranza da parte di Mancaniello e De Ascaniis: cosa che aveva fatto pensare, a metà mattinata, all’esistenza di un margine di riappacificazione. Se la scelta fosse stata dettata dal furore del momento, l’amministrazione avrebbe le ore contate. Quindi è legittimo pensare che il sindaco sappia dove stia mettendo i piedi. Tradotto: Mancaniello e De Ascaniis avrebbero già dei ‘rimpiazzi’. Ma chi farebbe da stampella a questa amministrazione, a due anni dal termine del mandato? Un aiuto potrebbe venire dal gruppo misto, dato che ad esempio Luciana Barlocci e Annalisa Marchegiani hanno parlato con il sindaco. Il quale però precisa: "Sono venute solo a salutarmi: dopo il consiglio hanno visto il mio sconforto". Le due consigliere oltretutto si sono sempre dichiarate molto critiche nei confronti del primo cittadino, e un loro sostegno, oggi, non passerebbe inosservato. Meno critico di loro è stato Simone De Vecchis, ma anche qui Spazzafumo chiosa: "Non devo andare a convincere qualcuno che non ha creduto più al progetto di una città che avevo messo in atto. E comunque se la sua critica era indirizzata a persone come quelle che ieri - il 26, nda - non si sono presentate in consiglio, non gli posso dar torto". Dalla minoranza oltretutto non arrivano segnali rassicuranti: alla vigilia del consiglio Fratelli d’Italia aveva ragionato sull’eventualità di una mozione di sfiducia, anche se i meloniani ora preferiscono stare a guardare. Sempre a destra Carboni non lesina critiche ("Se dopo questo ennesimo atto gravissimo il sindaco non si dimetterà spontaneamente, chiediamolo tutti noi cittadini di farlo"). Nemmeno Pasqualino Piunti si fa intenerire dalle circostanze, e questa mattina il centrosinistra ufficializzerà la propria posizione in conferenza stampa. Spazzafumo, invece, apre con riserva: "Se riesco a tenere una maggioranza credibile bene, altrimenti riconsegno le chiavi del comune. Di certo non vado in giro a chiedere l’elemosina. Se c’è qualcuno a cui interessa il bene della città io mi metto a disposizione, fosse anche a tempo, pur di non arrivare al commissario, che rimarrebbe un anno a San Benedetto e la città verrebbe bloccata".
Giuseppe Di Marco