La tragica morte di Roberto Strulli 57 anni fa

Il portiere bianconero e quel derby drammatico

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Il 14 febbraio è la Festa degli Innamorati, ma per i tifosi dell’Ascoli è anche una delle date più tristi della storia ultracentenaria della società bianconera. Fu proprio il 14 febbraio del 1965 che si consumò la tragica morte di Roberto Strulli. Allo stadio ‘Ballarin’ il giovane portiere dell’Ascoli in uscita bassa sull’attaccante della Samb Alfiero Caposciutti, fu colpito da una ginocchiata fortuita al volto. Un colpo che provocò la frattura della mandibola con conseguente perforazione della base della scatola cranica. Dopo 14 ore in coma il portiere bianconero spirò all’ospedale di San Benedetto. Una tragedia che a distanza di 57 anni è ancora viva nel ricordo di tanti ascolani, ma anche di tanti tifosi della Samb che quella notte si accalcarono davanti all’ospedale con la speranza che Roberto Strulli potesse riprendersi. Ma non ci fu il lieto fine. Caposciutti fu dapprima accusato di ‘omicidio colposo’ e gli furono sequestrate le scarpette da calcio, ma poi una foto di Mario Baffoni, che ritrae il momento esatto dell’impatto, lo scagionò: l’ala rossoblù si fermò, piedi a terra, poco prima del fatale impatto del suo ginocchio con la mandibola di Strulli. Molto probabilmente fu questa dinamica che portò all’effetto tragico che ne seguì: la testa del portiere bianconero, in corsa, si scontrò con il ginocchio della gamba ferma del calciatore rossoblù. Una fatalità se si pensa che Caposciutti fino a poco tempo prima giocava in porta e fu poi trasformato in centravanti per necessità. Tragedia doppia poi visto che la moglie di Roberto Strulli, la signora Luana di soli 19 anni, era all’ottavo mese di gravidanza e che un mese dopo diede alla luce un maschietto a cui ha poi dato il nome del padre. Ci sono voluti 50 anni per far incontrare il piccolo Roberto con Alfiero Caposciutti, lo sfortunato protagonista di quel tragico scontro. Un incontro dalle forti emozioni vissuto proprio in occasione del Cinquantenario dalla scomparsa di papà Strulli organizzato dall’Associazione ‘Solo x l’Ascoli’ a Palazzo dei Capitani. Un abbraccio commosso tra i due a sancire l’assenza di rancore della famiglia Strulli per quello che fu davvero un tragico, fatale e tristissimo pomeriggio. Strulli è stato ricordato nel libro ‘L’eroe dimenticato’ realizzato dal collega Bruno Ferretti e dall’intitolazione della piazza antistante la Casa della Gioventù nel quartiere San Marcello.

Valerio Rosa