L’ex direttore sportivo. Valentini in tv: "L’esonero mi ha sorpreso»

Il 47enne maceratese rompe il silenzio: "Se hai il 14esimo budget del torneo devi lottare per salvarti"

Valentini in tv: "L’esonero mi ha sorpreso"

Valentini in tv: "L’esonero mi ha sorpreso"

ASCOLI

L’ex direttore sportivo Marco Valentini ha deciso di rompere il silenzio a distanza di otto mesi dalla decisione presa dall’Ascoli quel fatidico primo ottobre 2023, quando il dirigente fu sollevato dall’incarico. L’ennesima scelta in grado di porsi in netto contrasto con le parole rilasciate pubblicamente dal patron Pulcielli due settimane prima, quando lo stesso aveva indetto una cconferenza stampa proprio per affermare che il dirigente non era affatto in discussione e godeva della sua più totale fiducia.

"L’esonero non me l’aspettavo – ha dichiarato Valentini su Sportitalia – soprattutto per i due anni precedenti. So bene quale sia il problema che c’è dentro l’Ascoli. In questi mesi ho sentito un sacco di chiacchiere e stupidaggini. Due anni fa sono arrivato in una situazione difficile, c’era da risanare, fare minutaggio ed effettuare delle cessioni. Cose che sono state puntualmente fatte, tutte le sessioni di calciomercato sono state chiuse in attivo. Abbiamo conquistato un sesto posto al primo anno, nel secondo abbiamo sfiorato i playoff all’ultima giornata. In questa stagione eravamo partiti male nel mese di agosto, poi a settembre ci eravamo ripresi. Quando sono stato esonerato eravamo a metà classifica a due punti dai playoff, con il 14esimo budget del campionato e spendendo 100mila euro sul mercato. Eravamo perfettamente in linea con il mandato che mi era stato affidato tre anni prima, ovvero salvarsi, ringiovanire e risanare i conti".

Il 47enne maceratese ha poi proseguito ponendo l’accento sui famosi cortocircuiti interni di cui proprio su queste righe, a suo tempo, aveva parlato anche l’ex diesse Fabio Lupo. "Avendo vissuto quella realtà c’è un problema secondo me – prosegue –. Se hai il 14esimo budget del torneo la cosa normale è lottare per non retrocedere. Invece i messaggi che arrivano dall’interno, da parte della proprietà, sono quelli di vincere e a quel punto si viene a creare un cortocircuito che andrà sempre a generare insoddisfazione. L’Ascoli è una società che fa una certa mobilità di allenatori e direttori sportivi. Per carità, è capitato a tutti di avere degli esoneri e fa parte del calcio ma, tranne in rari casi, non ritengo che cambiare l’allenatore sia la soluzione di tutti i mali. Mi dispiace, tra l’altro, che dopo il mio esonero sia stato subito sollevato dall’incarico anche Viali, un allenatore molto valido che avevo scelto. Mi è stato detto in faccia che si auspicavano, senza di me, che le cose potessero andare meglio ma purtroppo sono andate peggio".

mas.mar.

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