Spal Ascoli 1-1: Adjapong – Leali, il Picchio c'è

Il pari del Mazza è risultato che lascia aperti spiragli di miglioramento in un momento non facile per la squadra bianconera.

Un momento di Spal-Ascoli (Bp)

Un momento di Spal-Ascoli (Bp)

Ferrara, 21 gennaio 2023 – Sfortunato. Fortunato. O semplicemente, in mezzo al mare in tempesta riuscendo a tenere la testa fuori dall’acqua. Bucchi ed il suo Ascoli escono dal Paolo Mazza masticando dolceamaro con una sola consapevolezza futbolista: il filo del campionato è ancora collegato. Per quale obiettivo finale lo diranno le azioni di mercato che nei prossimi giorni si andranno a concretizzare, perché va detto che il punto rientrato in dote dall’Emilia è il risultato di una serie di eventi, primo tra tutti, la capacità di saper tenere la barra dritta anche in dieci.

Poi, nel calderone, vanno messe le scelte di formazione dettate da equilibri da non snaturare (unica vera novità, il contestatissimo Falzerano mezzo sinistro), un gol subito del tutto imprevedibile, la compattezza al cospetto della solita scarsità propositiva, qualche parata di Leali e la mancanza di cinismo di Lungoyi, che avrebbe trasformato una partita buona in quella della rinascita. Ai punti, va detto, avrebbe vinto la Spal, che passa con un cross sporco di Dickmann battezzato male dall’uno ospite e poi, nell’arco dei novantasette, si presenta almeno altre tre volte in zona rossissima, sciupando. Nel primo tempo con Moncini (dopo paratona di quello che sotto le cento torri associano ad un Santo), nel secondo con Celia (strada sempre sbarrata da Leali) e con Rauti in pieno recupero. E’ quando il giovane estense impatta con la testa che il pomeriggio di Bucchi sposta l’asticella da “sfortunato” a “fortunato”. Perché la sfera finisce sulla traversa quando non ci sarebbe stato tempo neanche per imprecare. Già, imprecare, quello che era accaduto qualche secondo prima al mondo Picchiomaniaco, quando Lungoyi, in zona Cesarini, ha colpito il palo nella più classica azione da “gol sporco decisivo in trasferta” che i bianconeri avrebbero potuto chiedere.

Sarebbe stato troppo per la Spal, ma in realtà i piceni avrebbero, almeno per una volta, meritato di passare alla cassa al termine di una partita fatta di tanto sacrificio, per un tempo in dieci (giusto il rosso a Giovane prima del té caldo, per entrata killer sulla tibia di Valzania) e con tanta tensione che non serve spiegare il perché. Il gol del pari, apprezzabile spaccata di Adjapong, ladro di tempo, scombina i piani dell’intera difesa ferrarese e di De Rossi, costringendo le due squadre a dividersi la posta senza in realtà volerlo davvero, scambiandosi pochi convenevoli per tutta la ripresa. In definitiva, un punto che rifocilla la classifica stitica dei marchigiani, oltre a dare a Bucchi la consapevolezza di avere ancora una squadra in mano: a patto che si capisca che servono interventi precisi e la sincerità di pensare e dire a tutti che se l’obiettivo di questa formazione è strappare un ticket per i playoff, questo sarà fatto attraverso mesi di calcio sofferente. Il tabellino

SPAL (3-4-2-1): Alfonso; Peda, Meccariello, Dalle Mura (83’ Varnier); Dickmann (74’ Rauti), Prati (64’ Tunjov), Zanellato, Celia (74’ Tripaldelli); Valzania, Maistro (83’ Rabbi); Moncini. A disp. Pomini, Fiordaliso, Zuculini, Arena, Murgia, Abou, Rao. All. De Rossi ASCOLI (3-5-2): Leali; Simic, Botteghin, Quaranta; Adjapong, Collocolo, Falzerano (64’ Buchel), Falasco; Gondo (64’ Lungoyi), Dionisi (58’ Mendes). A disp: Bolletta, Guarna, Ciciretti, Donati, Giordano, Eramo, Franzolini, Tavcar, Re. All. Bucchi RETI: 16’ Dickmann (S), 41’ Adjapong (A) ARBITRO: Ghersini di Genova (Schirru, Mastrodonato; Sfira; VAR Fourneau, Sechi) NOTE: recupero 2’+6’. Espulso Giovane (A) al 44’ per gioco violento. Ammoniti Prati (S), Quaranta, Buchel, Lungoyi (A).