Caccia, incidenti: i bambini vanno lasciati a casa

La lettera. Risponde il condirettore de 'il Resto del Carlino', Beppe Boni

Bologna, 1 novembre 2018 2018 - Un altro dramma in seguito ad un incidente di caccia. Un bambino di 10 anni a Osimo è rimasto ferito dai pallini di rimbalzo di una fucilata partita da un amico del padre. Due ragazzi sono morti nelle scorse settimane in altrettanti incidenti di caccia. E’ la conferma che si tratta di una attività pericolosa che va rigidamente regolata se non abolita.

Giovanni Ronconi, Rimini

 

Risponde il condirettore de 'il Resto del Carlino', Beppe Boni

Se dovessimo abolire una attività in seguito alle vittime che essa provoca la circolazione degli automezzi sarebbe a rischio. Sulle strade, come sappiamo, la strage è continua. Se ci sono morti e feriti non possiamo cancellare il traffico, ma utilizzare tutti gli strumenti possibili per renderlo più sicuro. Certo, la caccia è una attività facoltativa e controversa. Ma l’attività venatoria, che piaccia o no, è già regolata da norme molto severe che, per carità, si possono anche inasprire. Come in tutte le cose serve anche il buonsenso. Quello di Osino è un caso anomalo ed eccezionale dove più che l’imprudenza ha giocato la sfortuna. Di sicuro però un bambino di 10 anni è meglio che stia a casa e non a caccia col papà. Questo concetto si potrebbe regolare per legge.  beppe.boni@ilcarlino.net

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