MARCO PRINCIPINI
Cronaca

Alluvione: nuovi fondi. Da Roma altri 30 milioni. Stop ai mutui per un anno

Le decisioni del Governo Meloni e di Abi per la calamità di ottobre. De Pascale plaude e rilancia: gestione unitaria delle emergenze 2023-24.

Via Zoccoli, a Bologna, così come si presentava a ottobre dopo l’alluvione

Via Zoccoli, a Bologna, così come si presentava a ottobre dopo l’alluvione

Altri 30 milioni di euro dal governo per l’alluvione di ottobre in Emilia-Romagna. All’indomani della prima uscita ufficiale di Fabrizio Curcio, neocommissario alla ricostruzione post alluvione 2023, il governo cala un altro (milionario) asso nella partita della ripartenza dell’Emilia-Romagna. Una regione piegata per tre volte – due nel maggio 2023 e a ottobre 2024 – da alluvioni e frane che hanno spazzato via interi abitati, imprese e infrastrutture. Ieri il governo Meloni, su proposta del ministro per la Protezione civile Nello Musumesi, ha disposto lo stanziamento di altri 30 milioni di euro per la calamità di ottobre. "L’integrazione – spiega il ministro – si somma ai 15 milioni di euro già stanziati in precedenza e si rende necessaria al fine di garantire una integrale copertura all’erogazione degli acconti e dei primi saldi per la platea interessata dalle alluvioni dell’autunno scorso, già colpita dagli eccezionali eventi meteorologici del maggio 2023". In prima battuta, infatti, la dotazione iniziale a sostegno delle popolazioni colpite a ottobre finì nel mirino delle critiche, ritenuta insufficiente a fronte della portata distruttiva dell’evento.

La decisione romana arriva nel giorno in cui anche l’Abi ha disposto un’importante misura di sostegno alle popolazioni colpite tra ottobre e novembre 2024, diramando una circolare agli istituti di credito associati: proroga per 12 mesi della sospensione delle rate dei mutui per le province di Piacenza, di Parma, di Reggio Emilia, di Modena, di Bologna e di Ravenna.

"È una notizia molto positiva lo stanziamento da parte del Governo di nuovi fondi a favore delle persone e delle comunità colpite dal maltempo e dalle alluvioni della metà di ottobre scorso in Emilia-Romagna – commenta il presidente Michele de Pascale –. Il completo ristoro dei danni subiti e la messa in sicurezza rispetto al rischio idrogeologico – prosegue de Pascale – richiedono un impegno condiviso che veda insieme l’esecutivo nazionale e l’intero sistema regionale. Noi vogliamo fare la nostra parte fino in fondo, perseguendo un cambio di passo più che mai necessario, da parte di tutti. E queste risorse – conclude – sono fondamentali, in attesa di poter ricondurre tutti gli eventi alluvionali degli ultimi due anni a una gestione unitaria".

Proprio di gestione unitaria dei due eventi calamitosi distanti nel tempo solo 18 mesi ha parlato, poche ore prima, anche il sindaco di Bologna Matteo Lepore. Al commissario per il post alluvione Fabrizio Curcio, "con il presidente de Pascale abbiamo chiesto che le due emergenze" legate a maggio 2023 e all’autunno 2024 "vengano riunite – ha detto ieri mattina Lepore –. A ottobre Bologna ha avuto una situazione specifica sul Comune capoluogo e sulla val di Zena che è assolutamente urgente che venga affrontata. Il commissario Curcio farà al più presto un incontro con noi su Bologna e gli presenteremo il nostro dossier". Un dossier in cui si ipotizzano "già diversi interventi – ha aggiunto Lepore – e con de Pascale stiamo affrontando il nostro contributo come Comune e Regione".