Approvate linee guida per l'impatto generazionale, Bologna pioniera in Italia

La Giunta di Bologna adotta linee guida per valutare l'impatto generazionale delle politiche pubbliche, con focus sui giovani. Un passo innovativo per una pianificazione più efficace.

Da sin.: De Giacomi, Li Calzi e Bonzagni

Ventata d’aria fresca a palazzo d’Accursio, la Giunta ha infatti approvato, nei giorni scorsi, l’adozione delle linee guida per la programmazione e Valutazione dell’impatto generazionale (Vig) delle politiche pubbliche. Il documento è l’esito di una serie di riflessioni secondo cui, in media, gli under 35 di vent’anni fa erano in grado di mantenere un tenore di vita migliore rispetto a quelli odierni.

Lo studio delle politiche pubbliche in ambito di impatto generazionale è partito da un ordine del giorno del Consiglio comunale del dicembre 2022, collegato al Documento unico di programmazione (Dup) 2023-2025, con il quale si invitava il sindaco e la giunta a istituire il bilancio intergenerazionale, per una pianificazione delle politiche comunali che tenga conto degli impatti su giovani e future generazioni. "Il Dup è un documento fondamentale per il Comune in quanto fornisce le linee guida da seguire per lo sviluppo di tutte le politiche pubbliche, da lì poi inizia il percorso legato al bilancio e a dove vanno allocate le risorse per permettere alla città di funzionare al meglio", dice Roberta Licalzi, assessora al Bilancio. Questo documento rappresenta una pietra miliare nel campo delle politiche pubbliche, difatti, come spiega Mariagrazia Bonzagni, capo Area Programmazione e statistica "per la prima volta ci siamo serviti di dati ‘disaggregati’ in modo da poter orientare e rendere più efficaci le politiche pubbliche a sostegno dei giovani".

Come spiega il professore Luciano Monti, della Luiss Guido Carli di Roma, per farlo "abbiamo mappato le politiche rilevanti per le giovani generazioni in modo da marcare gli obiettivi considerati ’generazionali’ e ‘potenzialmente generazionali’. Alcuni esempi sono educazione, lavoro, inclusione e benessere. Da qui verranno misurati gli effetti degli obiettivi e degli interventi programmati nel tempo sulle giovani generazioni".

Bologna è la prima città europea capoluogo di regione a sviluppare questo tipo di ‘strumento’ e, come afferma la consigliera comunale, Giorgia De Giacomi: "Si tratta di un modello applicabile su tutto il territorio metropolitano, regionale e nazionale. Abbiamo trovato un modo per valutare, sul lungo periodo, l’impatto delle politiche pubbliche".

Alberto Biondi