Bignami: "Hera agisca contro il caro-bollette"

Il deputato di Fd’I invita il sindaco a convocare i vertici della multiutility. "Subito un piano per mitigare l’impatto dei costi dell’energia"

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di Luca Orsi

In previsione del caro-bollette di autunno, con costi dell’energia che metteranno in difficoltà famiglie e imprese, Galeazzo Bignami – deputato di Fratelli d’Italia, candidato alle politiche del 25 settembre come capolista alla Camera a Bologna e Modena – chiama in causa il sindaco Matteo Lepore ed Hera, multiutility con il 45,8% del capitale sociale in mano pubblica.

Che cosa chiede al sindaco?

"Di convocare i vertici di Hera".

Per quale motivo?

"Per chiedere a Hera di elaborare un piano serio per mitigare l’impatto del caro energia sui cittadini bolognesi. Se il Comune ha deciso di tenere in pancia azioni di Hera, non può essere soltanto per ragioni di profitti".

Crede che il sindaco seguirà il suo consiglio?

"Ricordo che il Comune, in qualità di socio di Hera, beneficia di lauti dividendi. E che il contratto di servizio prevede esborsi per decine di milioni a favore di Hera. Non solo...".

Cos’altro?

"Ricordo anche gli ingenti stipendi percepiti dall’ad e dal presidente della multiutility".

Di quali cifre si tratta?

"L’anno scorso erano 1,3 milioni per l’ad, 700mila per il presidente. Cifre che, in questo momento di post pandemia e di emergenza energetica, stridono molto con la situazione di difficoltà di molte famiglie, costrette a tirare la cinghia".

Perché chiede al sindaco di intervenire?

"Hera ha tutti gli strumenti per fare qualcosa di utile per la comunità. Ma non mi aspetto che lo faccia motu proprio, di propria iniziativa".

Che cosa pensa dell’ipotesi di svincolare il prezzo del gas da quello dell’energia?

"Come Fratelli d’Italia, è una proposta lanciata già nel settembre 2021. La bolletta non è tutta prodotta dal gas. Ma se il prezzo dell’energia è ‘fissato’ a quello del gas, se questo aumenta cresce anche il prezzo dell’energia prodotta da altre fonti. Per questo Hera può intervenire subito".

Cosa proponete?

"Hera deve dimostrare concretamente di non approfittare di questa situazione, ripartendo gli extra profitti a beneficio dei cittadini. La società è nelle condizioni di quantificare da dove viene l’energia che rivende. Quella che viene da rinnovabili e da altre fonti diverse dal gas genera in larga parte extra profitti. I soci pubblici devono dimostrare di sapere orientare gli obiettivi aziendali anche verso l’interesse pubblico, rimettendo dei soldi nelle tasche dei cittadini":

Hera afferma di avere pagato la tassa sugli extraprofitti. Ma sembra valutare la richiesta di rimborso.

"Sorprende che mentre a sinistra inneggiano al prelievo sugli extraprofitti, una società come Hera, il cui cda è nominato con la loro partecipazione, possa pensare a presentare istanza di rimborso. Quanto al lavoro di Hera in città, Bologna è sporca. Le prestazioni di Hera non sono all’altezza del decoro che una città come Bologna richiede e di quello che sborsiamo".

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