La Bologna Città 30 del sindaco: “Pronto a rivedere i limiti”. Multe? 7 nel primo giorno

Nel D-day tanto atteso e temuto dalla città Lepore non ha dubbi: “All’inizio anche io ero scettico ma i risultati ci sono. Basta guardare in Europa”. E intanto venerdì 19 la manifestazione contro la zona 30

Bologna, 16 gennaio 2024 –  “Non importa quanto vai piano, l'importante è che non ti fermi”, è partito con questo post su Facebook corredato dalla foto di un calendario con la fatidica data 16 gennaio, la giornata del sindaco Matteo Lepore nel ‘D-day Città 30’ tanto atteso e temuto dalla città che da questa mattina, pena multe o decurtazione di punti, si è svegliata al ritmo di 30 chilometri all’ora.

Il sindaco Matteo Lepore nel primo giorno di Bologna Città 30: "Pronto a modificare il provvedimento su segnalazione dei cittadini"
Il sindaco Matteo Lepore nel primo giorno di Bologna Città 30: "Pronto a modificare il provvedimento su segnalazione dei cittadini"

"Le preoccupazioni da parte dei cittadini sono legittime – ha aggiunto il primo cittadino rispondendo ai microfoni di Radio24 nel giorno dell’effettiva entrata in vigore del provvedimento – ma sono certo, che quando si vedrà che nella realtà dei fatti tutti questi problemi di cui tanto si parla non ci saranno, si convinceranno tutti. E’ successa la stessa cosa in tutte le città che hanno applicato le limitazioni della velocità e sarà così anche a Bologna. All'inizio ero scettico anch’io, ma poi, come dimostrano i provvedimenti simili già adottati in altre città europee, i risultati ci sono”.

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Città 30: prima multa e ipotesi referendum

E proprio mentre in via Azzurra, Sergio Baldazzi di professione orefice, veniva multato (la prima sanzione in città) per aver superato il limite di 4 km orari (video) e reagendo con un simpatico “mi daranno il Tapiro di Striscia la Notizia. Chi mai è stato multato per andare a 39 chilometri orari?”, il sindaco risponde anche sull’ipotesi referendum per cui si stanno raccogliendo firme a tutto spiano in città.

"Se ci saranno delle strade che ai 30 non funzioneranno – spiega il primo cittadino -, piuttosto che fare un referendum siamo pronti ad ascoltare le segnalazioni dei cittadini".

Multe, il bilancio della prima giornata

Poche multe per il superamento del limite dei 30 km/h e un diffuso abbassamento della velocità in tutte le strade della città. Questo il bilancio tracciato in un comunicato dal Comune di Bologna. Durante il primo giorno di entrata in vigore ufficiale delle ordinanze e del piano di controlli per la sicurezza stradale, le 6 pattuglie impegnate in diversi punti della città, sia mattino che pomeriggio, hanno infatti rilevato solo 7 sanzioni per superamento del limite dei 30 (solo uno di questi circolava sotto i 40 km/h) e 5 sanzioni per superamento del limite dei 50. In totale i veicoli fermati e controllati sono stati 87 e quelli sanzionati 42: 4 per uso del cellulare durante la guida, 1 per mancata revisione, 1 per mancanza di copertura assicurativa e 14 per altri tipi di violazioni. Inoltre sono stati sanzionati 10 veicoli per attraversamento con semaforo rosso.

Tra i veicoli sanzionati anche una decina di ciclisti per attraversamento col rosso o per circolazione sotto i portici. Le pattuglie hanno operato sia su strade a 30 km/h, in particolare quelle con la presenza di scuole, mercati e negozi di vicinato, ospedali, case di cura e della salute, parchi e giardini, case di quartiere, impianti sportivi, che su quelle a 50 km/h. In alcuni casi erano dotate di telelaser, preannunciato da cartello e infovelox che indicava la velocità effettuata dagli automobilisti, in altri casi solo di infovelox quindi a scopo informativo e non sanzionatorio. “Bene questa prima giornata, registriamo una risposta positiva nei comportamenti e un rallentamento complessivo della velocità diffuso in tutta la città – è il commento dell’assessora Valentina Orioli -. Ringrazio i cittadini e le cittadine per lo spirito collaborativo con cui oggi si sono messi in strada. Rimaniamo in ascolto delle segnalazioni di cittadini e di coloro che utilizzano l’auto per motivi di lavoro per migliorare nel tempo il provvedimento. Come annunciato i controlli e le sanzioni riguardano tutti gli utenti della strada perché il funzionamento della città 30 dipende dal rispetto delle regole da parte di ciascuno”.

Il sindaco: provvedimento modificabile

Il provvedimento Città 30 potrà quindi essere modificato? E’ la domanda che tutti si fanno. “Assolutamente sì – è la sua risposta –,  siamo disponibili a raccogliere segnalazioni. La Polizia locale è attiva non solo per informare i cittadini ed eventualmente sanzionare ma anche per aggiornarci su come sta andando". E conclude: “Quella di oggi è una giornata particolare, ma in realtà uguale a tutte le altre che verranno, perché ci saranno dei limiti da rispettare in diverse strade. Non tutte quelle della città in realtà perché ce ne sono ancora tante a 50. Ma oggi parte, dopo sei mesi di sperimentazione, una limitazione del traffico per ridurre gli incidenti e la mortalità".

“Nessun autovelox, solo pattuglie in strada” 

Questo avviene “anche con sei pattuglie che controlleranno, ovviamente facendo anche sanzioni, con gli infovelox e con tutti gli strumenti che segnaleranno dove ci sono queste postazioni – sottolinea il sindaco –. Non abbiamo autovelox che misurano i 30, ma sarà tutto gestito dalla Polizia locale”.

Bologna Citta 30, il sindaco: “Il bilancio tra un anno”

"Abbiamo notato un rallentamento complessivo anche con il solo periodo di sperimentazione della Città 30. E' chiaro che le sanzioni saranno uno strumento ulteriore di sensibilizzazione – risponde il sindaco a chi gli chiede un bilancio sul provvedimento adottato -, ma potremo fare un primo bilancio tra un anno, non certo nei primi giorni. Poi l'indicatore di risultato per noi sono non tanto le multe ma il numero di incidenti, di persone ferite e di morti: a Bologna l'anno scorso 23, l'anno prima 23 e sono numeri importanti”.

No alla zona 30, venerdì manifestazione in piazza

In piazza contro la Città 30, con una manifestazione organizzata per venerdì davanti al Comune: l'iniziativa è annunciata dal movimento Una Bologna che cambia e la Lega segnala la propria adesione. L'appuntamento diffuso sui social è per le 18.30 in piazza Maggiore: “No alla zona 30”,  scrivono i promotori. "Noi ci saremo. Ci vediamo in piazza", fa sapere il Carroccio tramite una dichiarazione del segretario cittadino Cristiano Di Martino e del consigliere comunale Matteo Di Benedetto. "Sono già arrivate le prime multe della Città 30 a persone che andavano anche ai 39 orari. Il sindaco Matteo Lepore e il Pd hanno cominciato a fare cassa a spese dei cittadini - affermano Di Martino e Di Benedetto - una misura su cui abbiamo chiesto dall'inizio, come Lega, un referendum”.

A oggi, però, “Lepore ha bocciato ogni richiesta di referendum per questo, venerdì saremo in piazza a manifestare contro questa misura e contro un sindaco che nega ai cittadini la possibilità di dire la loro e decidere”.  Nel primo giorno di attuazione della Città 30 il sindaco Lepore “non è vicino ai suoi concittadini e ai dipendenti del Comune (di cui ha la delega) e nella fattispecie alla Polizia locale - dichiara Francesca Scarano del gruppo misto - perché impegnato in missione a Roma. Se fosse stato un altro tipo di sindaco avrebbe girato per la città, si sarebbe soffermato nei punti di controllo, insomma ci avrebbe messo la faccia ma si sa, certe situazioni avrebbero potuto creare imbarazzo e magari qualche parola di troppo sarebbe scappata”.

Clancy: “Rallentare per rendere la città più sicura”

A dar man forte a Lepore anche la sua vice Emily Clancy: “La Città 30 non è solo una questione di chilometri orari, ma di tutela e di qualità della vita. È una scelta che rende la città più sicura, più bella, più silenziosa e più sostenibile”. Invita a guardare e a focalizzarsi su questo la vicesindaca di Bologna: “Alla riduzione dei rischi di incidenti, al problema dell’inquinamento atmosferico e acustico” seguendo l'esempio di altre città europee, come Zurigo, Valencia, Amsterdam, Bilbao, Bruxelles, “che hanno già adottato questa modalità di vivere la città, ottenendo risultati positivi sia per la salute della cittadinanza che per l'ambiente.Inoltre, andare ai 30 va a beneficio in particolare le categorie più vulnerabili, come le famiglie con figli, gli anziani e chi ha disabilità. Queste persone hanno il diritto di muoversi in sicurezza e serenità, senza temere per la propria incolumità”.