Cinque anni di Metropoli: "Ecco i risultati"

Si chiude il primo mandato di Palazzo Malvezzi, il bilancio di Merola: "Sbloccate opere e messe in sicurezza le scuole. L’ente è utile"

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di Francesco Zuppiroli

La Città metropolitana tira le somme del mandato 2016-2021, il primo dall’istituzione dell’ente nel 2015. A fare le carte a quanto svolto nel corso del quinquennio è stato fa il sindaco Virginio Merola, nella veste di primo cittadino metropolitano, che guardandosi alle spalle si è detto "molto soddisfatto per il lavoro svolto in questi anni. Tanto che mi auguro per il futuro una diversa sensibilità da parte del Governo verso un ente che si è dimostrato molto utile, ma che sinora non ha autonomia finanziaria e non ha assessori veri e propri".

Limiti al netto dei quali, il mandato è stato caratterizzato da investimenti straordinari con Fondi nazionali ed europei e da una nuova stagione di pianificazione e sviluppo del territorio grazie all’approvazione – prima Città metropolitana in Italia a farlo – di Piano Strategico Metropolitano, Piano Territoriale Metropolitano – puntando sulla riduzione del consumo di suolo e la rigenerazione urbana –, Piano Urbano della Mobilità Sostenibile e Agenda per lo sviluppo sostenibile.

Parlando di investimenti, lo stesso sindaco metropolitano non ha mancato di sottolineare i "cento milioni per l’edilizia scolastica, per mettere in sicurezza gli istituti e per l’ampliamento dei 60 edifici che ospitano le superiori e la realizzazione di nuove opere come il Polo dinamico di Bologna – così Merola –. E i 200 milioni di finanziamenti governativi arrivati con il Piano periferie e i fondi europei che hanno permesso di sbloccare opere di cui si discuteva da anni". Il riferimento di Merola è al nodo di Rastignano, al nodo di Casalecchio e non ultimo il Passante.

Sul versante mobilità, il mandato nel 2019 ha visto Bologna come prima Città metropolitana italiana approvare il Piano Urbano della Mobilita Sostenibile che definisce i progetti strategici della mobilità fino al 2030, con 2 miliardi di investimenti per una rivoluzione che porti le persone a spostarsi per il 60% in modo sostenibile – rispetto all’attuale 40% – puntando in particolare su piedi, bici e Trasporto Pubblico Metropolitano (7 linee di Metrobus, 4 linee di Tram, 5 linee di Sfm). Il primo mandato della città metropolitana è stato "storico" anche dal punto di vista del turismo, con la nascita della ‘Destinazione turistica’, per un ruolo chiave nella promozione di tutto il territorio come unica realtà da proporre al mondo: da Bologna all’appennino, dall’Imolese alla pianura. Un turismo poi sempre più sostenibile, che investe su cammini e ciclovie con la Ciclovia del Sole-Eurovelo 7, che collega Bologna all’Europa e l’apertura di quella del Santerno.

Forte impegno nell’arco del quinquennio anche per quanto riguarda lavoro ed economia, con i mille inserimenti lavorativi permessi da ’Insieme per il Lavoro’ (il progetto nato per l’inserimento nel mondo del lavoro di persone scarsamente autonome nella ricerca di occupazione) e poi con le attività di Progetti d’impresa. Cresciuto anche il supporto alla federazione di Comuni, grazie alle 200 nuove persone assunte nell’ultimo triennio. Non ultimo, il mandato meropolitano Merola ha poi fronteggiato l’emergenza sanitaria emersa con l’arrivo del Covid, portando l’ente ad assumere nuovi strumenti per far fronte alla pandemia come il Fondo sociale di comunità, che raccoglie risorse, beni, progetti, idee per rispondere ai bisogni economici e sociali delle persone.

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