Contagi in calo, ma i morti sono ancora troppi

I pensionati deceduti nelle ultime ore sono stati quindici. Venturi: "Massima attenzione alle case di riposo e ai pazienti a casa"

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Le restrizioni "stanno dando i loro effetti". Una dimostrazione? I viaggi delle ambulanze per i casi di Covid-19 diminuiti in media del 30-40% (in alcune città della regione anche di più) nell’ultima settimana. "A Piacenza – spiega Sergio Venturi, commissario straordinario per l’emergenza – ad esempio ieri ci sono stati 57 servizi e per trovare un dato così basso bisogna tornare al 4 marzo. Il picco, il 16 marzo, con 157 servizi". A Bologna, invece, il numero è sceso a 82. Un altro dato che porta a ben sperare, è il mini ‘crollo’ dei nuovi positivi: a Bologna 115 in più contro i 157 del giorno precedente. In regione +412 rispetto a +736 di domenica. Ma, nonostante qualche passo in avanti, vietato mollare la presa. "Oggi dobbiamo controllare soprattutto i malati a domicilio e le case protette".

All’attacco. L’azione dalla Regione, a "partire da Medicina", nella lotta al Covid 19 è "di aggressione, di contrattacco per lo spegnimento dei piccoli focolai" basata sul muoversi alla ricerca delle persone a rischio. La strategia è "andare a cercare i piccoli focolai e spegnerli uno dopo l’altro". Come è accaduto, e sta accadendo, proprio a Medicina, ‘sigillata’ assieme a Ganzanigo, dove "forse tra qualche giorno saremo in grado di dichiarare lo spegnimento dei focolai".

Tanti lutti. Ma nella giornata che continua a ridare speranza per il futuro, purtroppo sono ancora tantissime le persone che non ce l’hanno fatta. Quindici le nuove vittime (quattordici, fino a ieri sera, quelle conosciute): cinque di Bologna (tra loro Maria Accorsi, 83 anni e Carla Antonetti, 77, poi tre maschi di 77, 88 e 89 anni), due uomini di Sala Bolognese (62 e 89 anni, primi due del paese), altre due donne di Budrio (78) e Pieve di Cento (87) e cinque uomini di Molinella (84), Valsamoggia (69), Casalecchio (80), Budrio (84) e Loiano (85). Dopo Bologna, con 58 morti, Casalecchio e Castenaso sono i comuni con il maggior numero di decessi (9 e 8). "Con l’Ausl – spiega Massimo Bosso, sindaco di Casalecchio, 36mila abitanti – siamo in costante contatto e al momento non ci sono situazioni specifiche su cui intervenire. Abbiamo tante case di riposo e strutture protette dove vi sono le persone più a rischio". Dal primo cittadino arriva l’ennesimo appello a restare in casa: "Usciamo una volta a settimana, o ogni 10 giorni, a fare la spesa – riprende – e usiamo il servizio di spesa online anche grazie ai tanti negozi di vicinato. Tutti insieme dobbiamo insistere nel fare rispettare le regole".

I bambini. Tornando a Venturi, tra gli argomenti toccati nel consueto aggiornamento, c’è quello dei bambini, che alla luce dei tanti giorni di ‘reclusione’ casalinga necessitano di uscire per brevi periodi. Una situazione divenuta oggetto di petizioni di gruppi di genitori e pediatri: "Un tema che ci stiamo già ponendo", ma per valutare aperture "abbiamo bisogno di conferme, di cali di nuovi contagi".

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